La famigerata legge Pica.
Il Paese unito due anni prima veniva diviso sulla Costituzione: nel centro-nord osservanza delle garanzie costituzionali, al Sud lo Statuto albertino diventava carta straccia. A vantaggio del potere militare, che calpestava il principio del giudice naturale e mortificava il diritto alla difesa. A proporre la legge fu un deputato abruzzese: Giuseppe Pica.
Fu introdotto, per la prima volta, anche il termine di camorrista in una norma. Bastava un sospetto, una soffiata e si poteva essere esaminati da una commissione provinciale che poteva inviare il presunto camorrista al domicilio coatto. Camorristi in città, briganti nelle campagne.
L’articolo completo di Gigi di Fiore sul Mattino
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