Renzi ultima missione: uccidere il teatro a Napoli

Salve a tutti. Sono Ciro Fiengo e faccio l’attore. A dispetto del mio usuale tono “satirico”, questo è un post serio, alle volte è necessario.
Ho fondato una compagnia teatrale giovanissima che cerca di fare il proprio lavoro nel miglior modo possibile. Ho creato insieme a Paco Rapillo e Giuseppe De Iorio i Nati Con La Camicia, gruppo di satira di costume, politica, incentrato principalmente sulla nostra amata Napoli. Insomma, sono Ciro Fiengo e faccio l’attore. Ancora per poco, forse, o almeno è quello che vorrebbero.
La beffa più grande per quelli come me è di essere nati in un paese, in una città che ha donato tanta di quell’Arte che potrebbe bastare a sfamare tutte le bocche assetate di cultura del mondo, ma che si trova sempre di più ad avere a che fare con un GOVERNO INCAPACE e CRIMINALE, con una classe politica rozza e incredibilmente ipocrita. Vi chiedo solo cinque minuti per leggere quello che sta succedendo.

Sono stati da poco resi noti i finanziamenti del MIBACT (Ministero per i beni artistici, culturali e del turismo) alle imprese e attività teatrali private. Mi chiedo ancora se c’è qualcuno che crede ancora nel finto entusiasmo del ministro Franceschini sulla rinascita artistica di Napoli e di Pompei. Mi chiedo se la pagina Facebook di Renzi, che ormai è diventata una fucina di STATISTICHE da fantascienza, palesemente inventate alla berlusconiana maniera, ospiterà anche i dati che sto per elencarvi sulla situazione teatrale del meridione. Ebbene, ecco le decisioni di questa combo di criminali, i Gianni e Pinotto del Belpaese, gli Albano e Romina del crimine politico:
-550 mila euro di tagli alle imprese private teatrali (tutte del meridione)
-30 per cento in meno al Teatro Pubblico Campano
-Mancato riconoscimento di Teatro Stabile d’Innovazione a Galleria Toledo e Sala Assoli
-Taglio di 100 mila euro alla Compagnia di Luca De Filippo
-Mancato accoglimento della quasi totalità dei progetti teatrali privati della Campania, specialmente di realtà teatrali piccole, che lavorano da anni e che meriterebbero un giusto riconoscimento.
-Le imprese teatrali del Nord ottengono quasi il DOPPIO dei finanziamenti rispetto al Sud
-Già declassato il Teatro Bellini che dovrà affrontare un altro anno con l’acqua alla gola
-Fondi tagliati a più del 60 per cento di orchestre e associazioni musicali

Ma la cosa più grave è che restano fuori da qualsiasi finanziamento e riconoscimento realtà che hanno dedicato la loro vita soltanto al teatro, con dedizione e sacrificio. Lavoratori, artigiani del teatro che col passare degli anni sono diventati FONDAMENTALI, intessendo rapporti e scambi culturali internazionali. E’ il caso dell’ELICANTROPO di Carlo Cerciello o di ICRA PROJECT di Michele Monetta, che afferma: “Come si fa a cancellare un progetto prodotto con la collaborazioni delle principali accademie del mondo? A nostro avviso la commissione non l’ha neanche esaminato”.
E noi lavoratori del teatro, cosa dovremmo fare? Chi ce la dà la risposta? Matteo Renzi e Dario Franceschini? A quanto pare di risposte già ne hanno date abbastanza.
Il nostro compito qual è, allora? Quello di essere pian piano spogliati dei mezzi per portare avanti il nostro lavoro? Molto bene. Il teatro deve sparire? E perché? Perché probabilmente l’arte e la cultura in un paese di piume d’oca e strasse non è ben accetta? Perché forse l’arte inizia a far paura? Perché l’arte e la cultura sono gli unici mezzi per svegliare le tante capre che vi danno i voti? Gli unici mezzi per formare delle menti pensanti? Perché il Meridione ha già dato troppo ed è il caso di affossarlo ancora di più? Dobbiamo smettere, Franceschini? Dobbiamo ritirarci, Renzi?
Nemmeno per sogno! Io ho scelto di restare a Napoli perché questa è la città del teatro, la città dell’Arte, e non sarete voi a cambiare questa realtà, e Dio solo sa quanto è faticoso fare il nostro lavoro.

Se ci togliete i teatri, reciteremo in strada. Se ci togliete le scene, le immagineremo. Se ci togliete i vestiti di scena, reciteremo nudi, come mamma ci ha fatti. Perché noi amiamo quello che facciamo, del resto siamo attori e “siamo fatti della stessa sostanza dei sogni”, diceva Shakespeare. Voi siete soltanto dei politici, e non vi sto a dire di quale sostanza siete fatti, basta sentirne l’odore.

Una risposta a “Renzi ultima missione: uccidere il teatro a Napoli”

  1. […] Salve a tutti. Sono Ciro Fiengo e faccio l’attore. A dispetto del mio usuale tono “satirico”, questo è un post serio, alle volte è necessario. Ho fondato una compagnia teatrale giovanissima che cerca di fare il proprio lavoro nel miglior modo possibile. Ho creato insieme a Paco Rapillo e Giuseppe De Iorio i Nati Con La Camicia, gruppo di satira di costume, politica, incentrato principalmente sulla nostra amata Napoli. Insomma, sono Ciro Fiengo e faccio l’attore. Ancora per poco, forse, o almeno è quello che vorrebbero.(continua) […]

I commenti sono chiusi.