Molise oscuro: ecocidio di un territorio

Dovremmo stupirci? Ormai non più. Che il Sud, come la Somalia ed alcuni territori dell’Africa, fosse stato eletto a discarica dei rifiuti tossici delle aziende del Nord è una realtà acclarata dal punto di vista storico e giudiziario, condivisa e funzionale alla “locomotiva del paese”, che per affrontare le sfide del mercato globale, si serviva di criminalità locale e beneplacito di “settori deviati” dello Stato, per ottenere costi di smaltimento più bassi. Drogando così anche il mercato.

«Ricordo i camion che andavano a scaricare, passavano sulla strada. Portavano una terra nera e fumante, ancora bollente. Scaricavano in continuazione, mi ricordo tutto». Solo alcune delle testimonianze raccolte nel report 2014 “Molise oscuro”.

Molise Oscuro (Ecocdio di un Territorio) è un racconto, ben documentato, di Vincenzo Musacchio. Racconta di una piccola regione che fa poco clamore ma che da tempo suscita l’interesse di industriali senza scrupoli e della criminalità per lo smaltimento di rifiuti tossici e pericolosi.

Scrive Musacchio

In Molise (di tir) ne circolano a decine ogni giorno e il percorso è sempre lo stesso: dal casello autostradale di Caianello i camion passano per Venafro, Isernia, Bojano e finiscono nella zona di Campobasso, dove scompaiono misteriosamente per poi riapparire sulla Statale 87 in direzione contraria. Avanti e indietro, dal lunedì al venerdì. Non si sa con quali scopi, ma dopo aver letto i vari rapporti Ecomafia un brivido attraversa la schiena: “Con l’esigenza di diversificare le destinazioni finali dei traffici illegali, i rifiuti speciali pericolosi sono finiti in regioni considerate immuni fino a qualche anno fa.
E allora si è scoperto che i veleni sono stati scaricati anche nella verde Umbria e addirittura in Molise. Sono state coinvolte le province meno note agli onori delle cronache della criminalità ambientale tra cui Campobasso.” Se non bastasse, la Direzione Nazionale Antimafia, più volte, definì il Molise come “punto finale di arrivo per lo smaltimento di rifiuti pericolosi, ove occultare discariche abusive con la compiacenza di alcuni proprietari corrotti.

L’autore parte del racconto dell’operazione Mosca del 2004 che portò a sette ordini di custodia cautelare in carcere, 14 indagati e 59 perquisizioni: una organizzazione smaltiva abusivamente rifiuti tossici e pericolosi, provenienti da tutta l’Italia, in alcune aree della costa molisana.

Anche in questo caso, come per la Terra dei Fuochi, la direttrice di marcia era dalle aziende del nord Italia verso il sud. Scrive Musacchio

Il reato contestato fu di associazione per delinquere finalizzata alla illecita gestione ed al traffico di rifiuti pericolosi. I rifiuti, complessivamente alcune migliaia di tonnellate, contenevano arsenico e solfuri, mercurio, cromo, rame, piombo e reflui ad altissima tossicità. Venivano trasportati dall’ Italia del nord alla provincia di Campobasso grazie a documenti falsi che non certificavano il reale livello di pericolosità.

Con la compiacenza e la connivenza della criminalità locale.

Prosegue quindi il racconto di indagini ed operazioni compiute dalle forze dell’ordine sino al 2010.

“I camion andavano e venivano in quel terreno e sotterravano cose grigie, materiali ferruginosi, li vedevo portare una terra nera, melmosa e fumante. Mio marito è morto di due malattie, Sla e cancro e mio figlio ha una malattia rara. Moriremo tutti? Così Paolo De Chiara in uno dei suoi tanti reportage sui rifiuti tossici in Molise”
. I terreni molisani ospitano materiali pericolosi, la criminalità organizzata ha operato indisturbata nei nostri territori. Qui non se ne accorge nessuno, noi non siamo abituati a riconoscerle queste cose. Ringraziamo tanto coloro che qui da noi hanno fatto affari con la camorra per consentirci di morire presto tutti avvelenati. Lo sa bene Carmine Schiavone che ci dà ancora pochi anni di vita. Le terre nere e fumanti di Venafro, la diossina, i tumori incostante aumento “c’è qualcosa di strano o no?” “E’ una vergogna!”.Nella piana di Venafro non molto tempo fa sono state rinvenute tracce di diossina su carni macellate del territorio. Le persone si ammalano di cancro e muoiono. La giornalista de Il Mattino
Rosaria Capacchione, minacciata di morte dalla camorra, scrive:
“il Molise è il punto finale di smaltimento dei rifiuti pericolosi” e continua spiegando il motivo per cui è stata scelta proprio la nostra Regione: ”In Campania le discariche sono piene e sono state aperte molte indagini. Quindi si è creata una certa sensibilizzazione sull’argomento. E’ meglio, per loro, andare altrove”. In Molise dunque non se ne accorge nessuno, almeno non subito.

Il report dettagliato si snoda nel corso degli anni col racconto delle indagini condotte sul traffico dei rifiuti e delle loro risultanze. Coprendo con dovizia di particolari le aree coinvolte.

Secondo l’autore costante è anche l’aumento delle patologie tumorali (anche se manca, come al solito, un registro dei tumori, come stato è richiesto, tra l’altro, anche per la Terra dei Fuochi).

Il report completo è scaricabile gratuitamente qui.

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