Eataly e il paradosso della farina campana bocciata

Ve lo ricordate l’imprenditore che si lamentava del fatto che il sud si dovrebbe trasformare in un’immensa “Sciarmalsceicc”, ma non si può perchè secondo lui l’ostacolo sarebbe la mafia e non piuttosto una identità culturale e paesaggistica completamente diversa?

Quello stesso imprenditore, come segnala Luciano Pignataro dal proprio blog e dal sito de Il Mattino, ci racconta una vicenda che ha del paradossale e come protagonista proprio l’imprenditore di cui sopra ovvero Mr. Eataly. Uno di quegli illuminati tanto cari al radicalscicchismo italiano.

Esiste una farina, a marchio Caputo  che da tre generazioni viene utilizzata Urbi et Orbi per fare la pizza nelle migliori pizzerie italiane ed estere. Bene, questa farina, eccellenza dell’agroalimentare campano, non avrebbe le caratteristiche adatte per partecipare a una promozione finanziata dai fondi europei gestiti da UnionCamere (di cui Caputo è contributore) e Regione Campania. Chi lo ha deciso? Eataly, ovvero l’imprenditore che auspicava  il sud diventasse una immensa “Sciarmalscecc”, ovvero l’ente pagato per fare promozione.

Così UnionCamere  annuncia l’esclusione:

immagine tratta dal sito di Luciano Pignataro

Pignataro fa notare con una nota di marcata malizia che: Eatialy  è proprietaria di un altro molino che sta cercando di entrare in Campania. 

Il commento dei Caputo: «Il nostro Molino lavora da tre generazioni e non ha mai ricevuto una soldo pubblico per la promozione»

Altro che “Sciarmalscecc”, sono queste decisioni che danneggiano le eccellenze meridionali.

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