Da Napoli all’Olanda: la colonizzazione del friariello

Tra i cibi da strada, gli “street food”, meglio sarebbe dire, tra i contorni da strada, insieme al “ciurillo” (il tipico fiore di zucca) un must è senza dubbio il “friariello” o frigiarello nella lingua nascosta ai profani. Secondo wikipedia si tratterebbe di infiorescenze appena sviluppate della cima di rapa, in realtà secondo una tradizione a metà strada tra la mistica agroalimentare e la leggenda metropolitana, sarebbero infiorescenze di una pianta della famiglia del tabacco che crescerebbe solo nella provincia di Caserta. Che ci crediate o meno, provate e mi direte.

In ogni caso, il “friariello” è un pò una nostra fissazione, soprattutto se associato alla salsiccia (la morte sua). Così un imprenditore napoletano, per vendicarsi delle patatine fritte olandesi che stanno insidiando la zeppola e la pizza fritta, tra gli street food partenopei, s’è messo in testa di andare fino in Olanda per colonizzare i loro chioschi col “friariello paesano”.

Il pasdaran gastronomico si chiama Cesare Cascella ed è partito in bici, per non dare nell’occhio, da Piscinola, un quartiere di Napoli. 2500 chilometri, con la media di 120 km al giorno, 170 ore in sella. La pagina Facebook, aggiornata dagli amici con post, foto e video si intitola, neanche a dirlo, “Alla conquista dell’Olanda” e l’hashtag #esportailfriariello.

Cesare ha 30 anni e fa l’architetto e al Corriere del Mezzogiorno dichiara:

Abbiamo deciso di dire basta, in modo creativo, all’invasione di negozi di patatine fritte. Non se ne può più. I cibi tradizionali, certamente più buoni e genuini, sono messi nell’angolo. Perciò abbiamo deciso di puntare su una specialità nostrana al 100% ed esportarlo ad Amsterdam.

 

Ed ancora:

regalerò semi a diversi chioschi di chips. Magari qualcuno potrà ospitarli in serra. È una contro-colonizzazione, visto che loro ci stanno proprio colonizzando

Intanto, come lo stesso Cascella avverte, alcune piantine stanno già spuntando dai semi posti nel cestello sopra al manubrio.

Chissà che l’architetto, non si lasci convincere da una controproposta di semi olandesi. Del resto a quelle latitudini  erbe, semi e piante, sono come il canto delle sirene per Ulisse.

Ps: l’ultimo aggiornamento di stato recita Il Friariello cresce a vista d’occhio, le notifiche sono tante e Cesare pedala in direzione Livorno. Il nostro centauro viaggia lasciando dietro di se una scia di malumori delle lobby delle patatine fritte…Sostenetelo! Difendete la biodiversità contro le semente OGM, difendete il Friariello e i Panzerotti dall’assalto delle volgari e insipide Chips!
Parlane con gli amici, condividi Alla conquista dell’Olanda, sostieni l’impresa, sostieni il Friariello!!! #esportailfriariello

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