Basilicata: smaltimento illegale di rifiuti in Val Basento

Non distante da quella che sarà la capitale europea della cultura, la Matera col trenino, sei giorni fa c’è stato un blitz della Guardia Forestale che ha portato alla scoperta di uno smaltimento illegale di rifiuti presso la zona industriale sita in Val Basento.

Secondo il quotidiano della Basilicata la scoperta e l’accertamento della bomba ecologica ha portato gli agenti a dare seguito a quindici sequestri con venti comunicazioni di notizia di reato all’Autorità giudiziaria per numerosi illeciti compiuti in danno dell’ambiente, quali abbandoni di rifiuti, depositi incontrollati di rifiuti sul suolo, attività di gestione di rifiuti non autorizzata, deturpamento di bellezze naturali,

In una nota del Corpo Forestale dello Stato si legge: «Un’operazione connotata da rilevante delicatezza atteso che alcuni illeciti accertati, hanno prodotto invasione di aree golenali esondabili del fiume Basento, con seppellimento e tombamento di un’ingente quantità di rifiuti speciali anche di natura pericolosa, in modo tale da costituire pericolo per la salute e la pubblica incolumità in areale vincolato per scopi paesaggistici»

Da anni comitati di cittadini ed associazioni denunciano le bombe ecologiche che dormono sotto la Lucania. In qulche caso si è preferito rinviare a giudizio chi denunciava piuttosto che indagare su chi inquinava.

Ma tant’è. That’s Italy…

In “il Sud Puzza”, Pino Aprile, più di un anno fa scriveva:

«In Basilicata, sono state presentate richieste di altre 18 concessioni per ricerche petrolifere; una di quasi 500 chilometri quadrati, in mezzo alle migliori e più redditizie produzioni agricole della regione. Il 70 per cento del territorio lucano, a questo punto, sarà nelle disponibilità delle compagnie.»…
…Giuseppe Di Bello ha da aggiungere un’informazione che inquieta: «Ci sono degli imprenditori del Nord che contattano direttamente i contadini, cui propongono 1.500 euro a ettaro, per scaricarvi fanghi industriali. Su ogni ettaro, 22,5 tonnellate di fanghi. Ho partecipato a uno di questi incontri, in un hotel, ho anche fatto delle foto. Si sono presentati come un agronomo, un ingegnere, più uno che toscaneggiava.
A una quarantina di contadini hanno parlato a nome di una “Società specializzata”, il cui nome, però, non ho trovato nell’albo nazionale di quelle per la gestione
dei rifiuti industriali. Hanno mostrato una mappa della nostra regione, indicando le aree che ritengono più adatte alla loro opera di spargimento di fanghi. È curioso: coincide perfettamente con quella dei nuovi campi petroliferi, per i quali sono stati chiesti permessi di perforazione».
«E…?» (è chiaro che ha in mente qualcosa). «E… chi potrebbe dire, domani, ad attività estrattiva a pieno regime, che i metalli pesanti sono stati diffusi su quei
campi da impianti petroliferi, se già li avevano depositati i fanghi industriali?»

A tal proposito illuminante è questo video: