Boom export di Campania e Puglia nell’agroalimentare

IMG_0102.JPGL’agroalimentare meridionale fa volare l’export italiano sbaragliando la concorrenza tedesca nelle esportazioni del settore (+7,1 per cento in Italia e – 4,1 per cento per la Germania).

Secondo il centro studi di Intesa Sanpaolo tra le novità principali del primo trimestre c’è “l’accelerazione delle esportazioni dei distretti agroalimentari e dell’industria del mobile. Tra i primi spiccano i risultati di alcune aree del Mezzogiorno (ortofrutta barese e conserve di Nocera) e di alcuni distretti vitivinicoli (Chianti e prosecco di Conegliano Valdobbiadene).

Ed ancora: “Un’altra novità importante – sottolinea Intesa Sanpaolo – è la ripresa dei distretti del Mezzogiorno che, grazie anche alla loro specializzazione agroalimentare, sono tornati a crescere più del resto d’Italia. In particolare, Puglia e Campania sono le due due regioni che hanno fatto meglio in ambito italiano, segnando un progresso intorno al 10 per cento tendenziale nel primo trimestre del 2015”. L’export dei distretti, secondo il rapporto, “è aumentato nonostante il nuovo stop delle vendite in Germania e in Francia (i due principali sbocchi distrettuali) e il nuovo crollo dell’export in Ucraina e Russia (-234 milioni di euro nel primo trimestre del 2015 rispetto ai già bassi livelli dell’anno scorso) (fonte: Centro Studi Intesa San Paolo e Il Denaro).

Si ribadisce ancora una volta, dunque, quanto sia un driver importante per l’economia meridionale, il settore agroalimentare scarsamente tutelato dalle politiche comunitarie che lo attaccano a favore della omologazione contro la tipica biodiversità della nostra produzione; vedi la liberalizzazione nell’uso di latte non fresco nella realizzazione di prodotti caseari, imposto dalle istituzioni europee all’Italia, una scelta che mina direttamente le basi della nostra economia.