Caffè, cappuccino e pallottole della camorra

Alcuni quartieri di Napoli sembrano tornati ad essere i fortini inespugnabili degli anni 80.

Nuovi spari questa mattina contro una notissima pasticceria della sanità.

Mi sento di condividere pienamente il presidente della Municipalità, Ivo Poggiani, presidente della III Municipalità:

Di nuovo spari al Rione Sanità, alle 7:30 del mattino, orario di punta per le tante famiglie che portano i figli a scuola.

Ad essere colpito stavolta è la storica Pasticceria Poppella, famosa ormai in tutta Italia per la creazione dei “fiocchi di neve”,
La camorra stamane fa l’ennesimo “salto di qualità”, una follia che colpisce un simbolo del quartiere, un’imprenditore generoso nato e cresciuto alla Sanità.
In questo mese ho incontrato nell’ordine: Ministro De Vincenti, Prefetto, Commissione Parlamentare di Inchiesta sulle Periferie, Commissione Regionale Anticamorra.
A tutti ho esternato la mia rabbia e la mia paura per il ritorno di storiche famiglie di camorra che hanno nella propria subcultura camorristica lo strumento del pizzo.
Ho spiegato loro che fino a metà degli anni ’90 il quartiere tutto si basava su un’economia prodotta dall’artigianato: scarpe, guanti, cinture, pellame in generale. In tutte le famiglie c’era lavoro per la presenza di fabbriche e marchi prestigiosi come Valentino, Melluso, ecc..
Ho sentito tantissime storie di gente del territorio che mi hanno raccontato di come il pizzo nei confronti di queste attività abbia portato alla chiusura delle stesse, gettando il Rione Sanità in un baratro di depressione economica. Mi raccontano che all’epoca a farla da padrone era il clan dei c.d. Vastarella, che hanno distrutto una florida economia di quartiere. Si sa, la disoccupazione e la mancanza di lavoro genera terreno fertile per le camorre.
Per 10 anni quindi c’è stato il BUIO.
Da qualche anno a questa parte però si è invertita la tendenza. Piccoli commerciali, imprenditori, associazioni e cooperative hanno ridato vita al tessuto produttivo del Rione puntando tutto su due filoni: cultura e turismo, piccolo commercio basato soprattutto sulle eccellenze del food.
Lungamente ho chiacchierato con De Vincenti e gli altri apparati dello Stato, gli ho chiesto di non lasciare solo il quartiere che piano piano sta alzando la testa.
Purtroppo sembrerebbe che oggi sta succedendo quello che tutti temevano. Quelle storiche famiglie di camorra hanno ripreso il controllo del territorio ed maniera violenta stanno di nuovo soffocando le economie del quartiere.
Non so se stamattina quello che è successo sia esattamente questo, ossia intimidazioni per il racket. Mi pare però che quelle modalità di quel cancro radicato nel Rione Fontanelle che ha agito per anni in questa direzione stia tornando.
Ribadisco: ognuno faccia la sua parte.
Da stamattina ho ricevuto decine di messaggi e telefonate di gente stanca ed esasperata.
Lo Stato non può girare la testa da un’altra parte, Non può continuare ad essere omertoso…