Casal di Principe: “Vuless murì vicchiariell”

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Veniteci a raccontare, ora, dell’omertà dei Casalesi. Veniteci a raccontare delle porte chiuse, dei non so e non sapevo.

Eccoli i Casalesi, un corteo di migliaia di persone che, assunta consapevolezza e coscienza, inizia a parlare e capire.

Gente che ha mostrato il proprio volto, senza paura, e lo ha fatto col coraggio di chi intende difendere la propria Terra e la propria vita.

Dove erano le tv della domenica, pronte a condannare ed esprimere giudizi, interpellando opinionisti col fazzoletto verde nel taschino? Dove erano i giornalisti in cerca di notorietà?

Dove i giornalisti del plastico in studio e delle chiacchiere del primo pomeriggio? Dove, coloro con l’indice puntato contro?

Dove erano gli abili esegeti del paragone facile, quando si tratta di usare Casal di Principe come termine comparativo di minoranza e delinquenza? Dove erano (e sono) i politici che in queste terre, catapultati dalle segreterie dei partiti, vengono ad elemosinare i voti?

Dove erano le istituzioni accusate dai pentiti?

Dove erano i Fratelli d’Italia, così pronti ad indignarsi quando s’alzavano cumuli di rifiuti agli angoli delle nostre strade e con superbia e disgusto urlavano “la vostra monnezza non la vogliamo”? Peccato che la loro monnezza tossica, intanto, aveva riempito le nostre discariche.

Dov’erano, dunque, costoro, l’altro giorno, mentre migliaia di persone manifestavano a Casal di Principe? Non c’erano. Meglio così, c’era solo gente pulita, quella che quando si muove, come una goccia, scava le rocce.

La gente che “Vuless murì vicchiariell”…

Il servizio è di Livio Tv (http://www.youtube.com/user/LivioTV?feature=watch):

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