Casamassima cancella Cialdini dalla toponomastica

Nel giorno in cui si ricorda la morte di Angelina Romano, una bimba di soli 9 anni fucilata nel 1862, dopo un processo sommario, perchè sospettata di essere familiare di indipendentisti siciliani (sic!), fa piacere leggere che dalla toponomastica di Casamassima, in provincia di Bari, viene cancellato un personaggio che secondo le cifre di morti riportate da Vittorio Messori, sarebbe in qualsiasi paese civile considerato un criminale di guerra: Enrico Cialdini.

« Enrico Cialdini, plenipotenziario a Napoli, nel 1861, del re Vittorio. In quel suo rapporto ufficiale sulla cosiddetta “guerra al brigantaggio”, Cialdini dava queste cifre per i primi mesi e

per il solo Napoletano: 8 968 fucilati, tra i quali 64 preti e 22 frati; 10 604 feriti; 7 112 prigionieri; 918 case bruciate; 6 paesi interamente arsi; 2 905 famiglie perquisite; 12 chiese saccheggiate; 13 629 deportati; 1 428 comuni posti in stato d’assedio. E ne traevo una conclusione oggettiva: ben più sanguinosa che quella con gli stranieri, fu la guerra civile tra italiani » (Vittorio Messori, Le cifre del generale Cialdini[1])

 

Sue anche le responsabilità della strage di civili nei comuni di Casalduni e Pontelandolfo.

Il comune di Casamassima, ha così operato una damnatio memoriae nei confronti del Cialdini, intitolando la strada a Fabio Massimo.

Personalmente avrei preferito l’intitolazione alle vittime meridionali del generale, ma tant’è, meglio di niente. Sempre che si voglia realmente creare un paese unito su una storia comune e condivisa, ovviamente.

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