Cara pummarola, ma tu che acqua bevi?

1383246_588191921216892_1694458012_nDopo aver letto i dati di Legambiente sul’inquinamento nella Pianura Padana, mi sono messo a cercare  in rete, informazioni relative al fiume Po, la cui acqua, da quanto ho letto e mi è sembrato di capire, viene utilizzata anche in agricoltura, per irrigare i campi coltivati.

All’uopo vi riporto un breve report, relativo allo stato di salute del fiume, tratto dal sito www.ilfiumepo.it:

Il degrado ambientale del fiume Po ha diversi aspetti:

– Degrado della qualità delle sue acque dovuto all’inquinamento organico e chimico (molte città come Milano non hanno ancora un depuratore) e alle captazioni d’acqua inconsiderate a scopo idroelettrici o irrigatori.

– Degrado fisico del suo ambiente dovuto all’attività selvaggia di cementificazione degli argini, alla canalizzazione, all’escavazione in alveo, alla costruzione di dighe e sbarramenti o altri insediamenti umani nelle golene, alla scomparsa delle aree verdi lungo le sponde del fiume.

– Degrado faunistico come conseguenza degli altri degradi. In più, c’è da considerare la caccia autorizzata o non che stermina quello che potrebbe sopravvivere in questo ambiente già abbastanza compromesso. Solo neiparchi naturali, troviamo una certa quantità di specie animali (soprattutto uccelli).

– Il progressivo degrado del Po, inoltre, sta cancellando il rapporto esistente tra l’uomo che popola le zone circostanti ed il fiume. I pescatori stanno abbandonando il Po che non
è più in grado di offrire loro un guadagno sufficiente. Perfino i pescatori sportivi preferiscono i canali di bonifica o i laghetti privati a pagamento dove il pesce è più abbondante. Infine i turisti o i bagnanti che un tempo frequentavano numerosi le spiagge del fiume d’estate, sono oggi sempre più rari.

Una recente serie di analisi fatta da legambiente ha dato un quadro generale dello stato di salute del fiume: nel primo tratto da Crissolo e Valenza Po, solo il punto di prelievo di Crissolo ha fatto registrare un inquinamento irrilevante di classe 1
(Ambiente non inquinato o comunque non alterato in modo sensibile). Procedendo verso valle, infatti, lo stato di salute del fiume peggiora. Dopo solo 50 km circa dalla sorgente, a Saluzzo, alla confluenza del Rio Torto, le acque del Po sono inquinate al livello di classe 3 (Ambiente inquinato o comunque alterato). Nel tratto lombardo, le acque non migliorano anzi un peggioramento è stato rilevato nella provincia di Piacenza (Classe 4: Ambiente molto inquinato o comunque molto alterato). Solamente nel tratto da Guastalla al Delta, il Po si riprende e passa ad un livello d’inquinamento di classe 2 (Ambiente con moderati sintomi di inquinamento o di alterazione).

L’esito delle analisi è stato comunque falsato dalle condizioni atmosferiche caratterizzate da piogge intense che hanno aumentato la portata del fiume. È da temere, infatti, che con una portata “normale”, le analisi avrebbero rilevate classi di qualità peggiori.

Questo è tratto da il giornale del Po del 19 maggio 2012:

’Europa bastona l’Italia per l’inquinamento del Po e mette in mora il Paese per la mancanza di investimenti e l’assenza dei piani di bacino. In due lettere del 22 e del 26 marzo la Ue spiega la ragione della messa in mora: aveva dato una delega al governo Berlusconi per recepire  le indicazioni europee ma la delega è scaduta senza che sia stato fatto nulla. Sono vent’anni che in Italia si aspetta la riforma idrica. E dopo la messa in mora il caso passerà alla Corte di Giustizia. Nel mirino soprattutto la Regione Lombardia, la più inquinata del Nord, seguita da Emilia Romagna, Veneto e Piemonte. Per la mancata depurazione la Regione Lombardia ha già avuto avvisi per 800 aree e il caso è già alla Corte di Giustizia. Secondo quanto dicono gli esperti la condanna potrebbe arrivare tra poco tempo con una multa spaventosa: 10 milioni di euro per ogni depuratore non installato e 200 mila euro per ogni giorno di ritardo dalla condanna. Una cifra che supera di gran lunga i 3 miliardi di euro necessari per gli investimenti nel settore . Il Po è uno dei fiumi più inquinati d’Europa specialmente nei suoi affluenti Lambro, Seveso, Olona e Mella.

E se oggi Salvini, rende un preziosissimo endorsement alla nota pummarola made in Padania (il che dovrebbe suggerire, a maggior ragione, differenti possibilità d’acquisto al consumatore a Sud del Garigliano) , dimentica che un suo collega di partito, nel 2010 cercava di interessare Bruxelles proprio sull’inquinamento del sacro fiume:

Forse la situazione al 2013 è cambiata ed ora il fiume e le sue acque sono tornate sanissime? Forse ogni produttore della ormai nota pummarola dispone di un personalissimo depuratore capace di rendere l’acqua più pulita della pipì di un neonato?

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