“Cicciona napoletana”: la nuova frontiera del bullismo a trazione territoriale

Bullismo da prof, a denominazione d’origine territoriale.

Accade ad Ancona, la storia la raccona Il Mattino.

“Cicciona Napoletana”: l’avrebbe chiamata così la professoressa, e lei, colpita nell’orgoglio, ha smesso di mangiare. Per dieci giorni. Fin quando non è svenuta in classe nel pomeriggio di ieri. E’ l’episodio accaduto nella scuola media Donatello di Ancona: protagonisti una professoressa e una ragazzina di 13 anni.
I fatti sono stati confermati anche dalle compagne di classe della ragazza.
“Ha perso 10 chili in pochissimo tempo” – racconta ancora la mamma. “Un calo elevatissimo per una ragazzina in fase di crescita”. Nei giorni scorsi, poi, era stata ancora la madre a voler parlare con il vicepreside Marco Domenichelli, insegnante di Religione, che ha avviato un’inchiesta interna. “Una cosa inaudita – spiega ora il vicepreside – stavamo compiendo accertamenti. Non vorrei che ci trovassimo di fronte a una battuta interpretata male”.

Ecco come, ancora una volta, l’italiano non perde il vizio di associare l’elemento territoriale all’insulto. Che così diventa denigratorio anche territorialmente, perfino più grave perchè colpisce lap ersona e le sue origini. Con tutto il retroterra di cultura ed usi che comporta. Ed è pefino più grave se a porlo in essere è un “educatore”.
Non mancano i tafazzisti napoletani,ovviamente edallora, proprio sul sito del Mattino, si possono leggere commenti del genere “offesa gratuita, professoressa “inadeguata”, ecc. d’accordo, ma guardandoci con un po’ di attenzione mi sembra che in questa città ci sia un po’ di generalizzata tendenza alla pinguedine …”. Amici della Lorenzin, supporter della cattive abitudini alimentari dei campani, gente che guarda il dito e non la luna..
[banner network=”adsense” size=”468X60″ type=”default”]