Cosa c’entrano i servizi segreti con le emergenze rifiuti?

Qualche mese fa, su questo blog, ho postato il video di una intervista a Walter Ganapini, ex assessore all’ambiente alla Regione Campania.

Nel corso di quella intervista, Ganapini denunciava interferenze dei servizi segreti nella gestione delle emergenze rifiuti succedutesi in Campania.

Quest’oggi il Fatto Quotidiano, riporta delle nuove informazioni in merito:

Sia il Fatto che la giornalista Rosaria Capacchione sul Mattino, oggi senatrice Pd, hanno raccontato di una possibile trattativa sui rifiuti. Capacchione ha documentato incontri segreti, tra il 2007 e il 2009, tra il potente boss, allora latitante, Michele Zagaria o un suo emissario, uomini dei servizi, e delegati del commissariato. Vertici che sarebbero stati finalizzati a subappalti in cambio del silenzio per la realizzazione di siti di smaltimento. Domande e circostanze ancora senza risposta.

Ed ancora:

Siamo nel 2003, quando in Campania infuria una delle tante emergenze rifiuti. La camorra – come racconteranno dopo alcuni anni molte inchieste della magistratura – aveva un ruolo attivo in quella situazione. In commissariato era di casa Cipriano Chianese, l’avvocato di Parete inventore, secondo l’antimafia di Napoli, dell’ecomafia in Campania. A lui arrivarono commesse dalla struttura di governo. In quell’anno “il direttore pro tempore Mario Mori – spiega Piccirillo – venne sollecitato dalla commissione parlamentare d’inchiesta, presieduta da Paolo Russo, ad effettuare attività informativa al fine di individuare eventuali infiltrazioni camorristiche nella gestione dell’emergenza”. Risultati? Molto probabilmente ancora secretati, perché nell’audizione non se ne trova traccia. Cosa fecero i nostri agenti segreti? “Furono contattati e strutturati alcuni informatori all’interno del commissariato – prosegue il direttore dell’Aisi – e dei tecnici di consulenza del commissariato di allora per sviluppare un’attività informativa. Quest’attività fu sospesa nel 2004 e fu riferito allora direttamente”. Non è però chiaro a chi l’allora Sisde fornì le informazioni raccolte. Paolo Russo, presidente di quella commissione, oggi deputato di Forza Italia, spiega: “Noi chiedemmo ai servizi segreti di agire per quanto di loro pertinenza in quella situazione, Mario Mori fu ascoltato dalla nostra commissione nel 2003. Gli esiti di quel lavoro? Non era nei compiti della bicamerale che presiedevo”. Una seconda incursione avvenne tre anni dopo, nel 2007 “su richiesta del prefetto Pansa, allora commissario delegato all’emergenza, che interessò l’allora direttore di Aisi per una nuova penetrazione informativa, finalizzata a sostenere i processi decisionali di quel commissario”. Proprio il fattoquotidiano.it aveva dedicato due inchieste al ruolo dei servizi segreti nel commissariato di governo. In particolare Giulio Facchi – nel biennio 2003-2004 era subcommissario, oggi sotto processo per diversi reati – raccontò di aver avuto diversi contatti: “Mi ero incontrato con un altro funzionario, almeno tre quattro volte, l’agente A.C. Sono certo che i servizi, dopo il 2004, riuscirono alla fine a piazzare un loro uomo all’interno del commissariato, una persona che era già stata consulente di un consorzio casertano”.

Ci spiegate, di grazia, alla fine della fiera, che risultati hanno prodotto queste “infiltrazioni” dei servizi segreti se si è continuato a sversare impunemente alla faccia di tutti e soprattutto alla faccia della salute dei cittadini e di un territorio in alcune aree compromesso?

Che grado di credibilità hanno ad oggli le Istituzioni, nei confronti dei cittadini di un territorio vilipeso nella salute, nella dignità e nella economia? In parole povere, secretare, a cosa serve?(Pare che in Val di Susa, per i cantieri Tav, questa attività di Intelligence abbia mostrato un forte interesse della ndrangheta nei cantieri. Onestamente senza spendere tutti quei soldi per l’attività di “intelligence”, bastava un pò di esperienza)

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