Delrio scrive al Mattino: la polemica sugli asili nido è infondata ma correggeremo il provvedimento.

Insomma tanto tuonò che piovve. E se Marco Esposito, che da tempo segue la vicenda, non se ne fosse accorto, il provvedimento che assegna 0 nuovi asili nido al Sud sarebbe passato inosservato.

Ed invece la posta del quotidiano partenopeo negli ultimi tre giorni è stata intasata da prese di distanza,chiarimenti e buoni propositi.

Prima i 5 Stelle chiamati in causa dallo stesso Esposito, Poi Mara Carfagna che ha fatto pubblica ammenda ed infine Delrio, il vice di Renzi.

Il vice premier scrive al direttore Barbano esordendo dapprima con una buona dose di retorica sull’importanza dell’istruzione nel Mezzogiorno, rivela l’esistenza di un fondo, quello nazionale per l’infanzia, che stanzierebbe :

un finanziamento di 400 milioni di euro per i servizi di cura per l’infanzia
nelle quattro regioni Campania, Calabria, Puglia e Sicilia,con l’obiettivo è di aumentare l’offerta dei posti di asili nido fino ad una scolarizzazione
del 12% di bambini da 0 a 3 anni nel 2015. Per la sola Campania,
ad esempio, si tratta di 115 milioni di euro.

 

A queste somme si aggiungerebbero un centinaio di milioni circa, stanziati proprio per asili e scuole dell’infanzia derivanti da una programmazione del 2012, legata ai target di servizio dei cittadini delle regioni del Mezzogiorno.

In questo contesto, dice Delrio, la polemica sollevata dal quotidiano è infondata perchè :

la presenza di fabbisogni standard per i nidi avrebbe apportato nel 2015 alle regioni del Sud non più di 15 o 20 milioni di euro aggiuntivi, ben lontanidai 700 milioni di cui si parla.

 

Eh allora, tutto a posto? No, Delrio sostiene che in ogni caso

il testo sui fabbisogni standard relativo ai nidi tornerà in Consiglio dei Ministri per l’approvazione definitiva e, come ho promesso, sarà modificato.

Insomma la questione è infondata, però il provvedimento verrà modificato. A questo punto non capisco perchè se, infondata, come sostiene il vicepremier, il testo , che dallo stesso Delrio fu definito “errore tecnico” verrà modificato ed “aggiustato” secondo quanto auspicavamo.

Bene così. L’aspetto politico della vicenda, comunque, è rilevante. Se tutti si scomodati a “rettificare” dai 5 Stelle a Delrio passando per il centrodestra della Carfagna è evidente che, in un periodo di campagna elettorale per la regione Campania, i sondaggi rilevano il peso del voto di protesta “meridionalista”.

Scrive Pino Aprile:

Questi, per me, sono segnali importanti: come Renzi che in campagna elettorale arriva a Napoli e in Prefettura si mette a enumerare i primati del distrutto Regno delle Due Sicilie, queste sortite dimostrano che l’area meridionalista è ormai tanto ampia e attiva, da essere appetibile per chi è in cerca di voti.

Così, quelli che prima vi si riferivano per ridicolizzarla o insultarla, ora le si propongono come interpreti dell’ultima ora. Persino Salvini si fionda al Sud, sopportando stoicamente la terribile puzza dei napoletani fetenti più dei cani e offrendo ai terroni un nemico diverso da aggredire: gli extracomunitari, promossi tutti islamici e terroristi (ma gli etiopi sono cristiani, come molti egiziani, siriani…), gli zingari (quelli vanno bene sempre, ma non tutti sono nomadi), la Merkel (ma la padania non doveva diventare la terronia della Germania?); mentre cinguetta con Putin, i satrapi rossi della Corea del Nord, e i neonazisti nostrani ed europei.

Naturalmente, qualche ascaro in loco si trova sempre e lo si usa come scudo. Sugli asili al Nord, le ferrovie al Nord, i soldi per le scuole terremotate meridionali al Nord, eccetera, però, il Salvini non scuce una parola, perché il programma della Lega, con le scarne truppe cammellate terrone al seguito è, comunque “Prima il Nord”. Ma se dovesse servirgli, Salvini scommetto che sarebbe pronto a fare come Delrio: dire che la distribuzione dei soldi per gli asili a danno del Sud è stato un errore. E poi farla lo stesso. Intanto, lo avrebbe “detto”.