Due catanesi inventano il tessuto eco vitaminico

L’idea è venuta a due studentesse catanesi, Adriana Santanocito, esperta in nuovi materiali e tecnologie per la moda ed Enrica Arena, laurea in Cooperazione internazionale, coinquiline a Milano durante l’università: utilizzare lo scarto degli agrumi raccolti in Sicilia, scorza, polpa e semi di frutti non commercializzabili che prima di questa scoperta venivano convertiti in biomasse per le energie rinnovabili. L’uso che ne deriverà dal deposito del brevetto, trasformerà quello che in gergo si chiama “pastazzo” , in un tessuto tessile,

foto sole 24 ore

simile all’acetato di cellulosa, con effetti benefici sulla pelle: grazie all’utilizzo delle nanotecnologie sono state inserite nelle fibre delle microcapsule con oli essenziali di agrumi e vitamina C a lento rilascio. Un filato cosmetico ed “intelligente”, dunque, categoria che si prevede rappresenterà entro il 2030 l’80% del mercato totale del tessile.” (Il Sole 24 Ore).

Il brevetto è stato depositato presso il Politecnico di Milano, con il quale le due ragazze catanesi hanno sviluppato il progetto.

Le ragazze, insignite del Premio Marzotto, la scorsa primavera sono sbarcate anche a Wall Street. Il “pastazzo” raccolto in Sicilia viene portato a Como  presso l’azienda Taborelli, dove viene realizzato il tessuto, filato con la seta.

Oro del Sud, che, nel deserto degli investimenti per la ricerca, si trasferisce altrove.