E’ forse una strategia per distruggere le università meridionali?

Riprendendo una accademica e lunga analisi del professor Viesti, anche Pino Aprile dal proprio profilo Facebook torna sul progressivo smantellamento degli atenei meridionali:

Una follia razzista e programmata, eccone le prove, esaminate dal professor Gianfranco Viesti (tanto di cappello a uno dei pochi che ha coraggio, oltre che testa). Naturalmente, il prof usa il linguaggio asettico e dottorale dei ricercatori, ma le cifre, le tabelle, i diagrammi che elenca sono terrificanti e parlano chiaro.

Mi perdonerà se provo a tradurre in aprilese, così, magari, capiamo meglio anche noi non accademici. Il progetto è spaventoso e viene nazistamente applicato ormai da una ventina di anni, grazie a ministri di Forza Italia con il cuore leghista, a “tecnici” si fa per dire, messi al governo; a ministri del Pd senza pudore.
Il piano è questo: abbassare la qualità dell’istruzione in Italia, limitare il numero degli studenti, selezionati per censo (i più poveri fuori dalle palle) e per area geografica (i terroni fuori dalle palle); favorire le università del Nord e, comunque delle aree più ricche, destinando loro più fondi e più diritti; ridurre, in ogni caso, la quantità di laureati: se meridionali e di valore, potranno avere un futuro trasferendosi dove dice la sezione del Ku Klux Klan insediatasi ai vertici del ministero dell’Istruzione (la stessa che cancella scrittori e poeti meridionali dai programmi di letteratura dei licei, pur se erroneamente insigniti di premio Nobel per la letteratura; la stessa che distribuisce al Nord i soldi per le scuole terremotate del Sud; che dà a Milano i soldi per combattere l’evasione scolastica a Scampia, e via schifando).

Lo studio è lunghetto, il linguaggio accademico, ma comprensibilissimo (Viesti è uno dei nostri migliori divulgatori di economia). Abbiate la pazienza di leggerlo lentamente e sentirete il sangue bollire; capirete quanto ne arrivò persino a Cristo, al cervello, quando fustigò i mercanti nel tempio: un branco di delinquenti sta devastando la scuola italiana, per toglierla ai terroni e farne un privilegio per pochi e ricchi. Fermiamo lo scempio. Abbiamo tutta l’estate per maturate rabbia e progetto. Il prossimo anno scolastico dev’essere quello della rivolta civile.
Organizziamoci!

Qui è possibile scaricare l’analisi di Viesti.

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