Ecco cosa era la Calabria del lavoro

Tratto dal libro” CALABRIA BRIGANTA” DI Ciano-Gallello, di prossima pubblicazione:

Ecco cosa era la Calabria.

Mongiana è stata l’orgoglio dell’industria italiana. La Calabria era la regione più industrializzata d’Italia. Nell’industria serica soltanto vi erano fabbriche dappertutto. A Rogliano, a Mendicino con 500 operai; a Cerisano una con 70 operai; a Carolei 589 operai, a Marano 177 operai; a Domanico 161 operai: a Dipingano 148 operai a Scigliano 72 operai; a Grimaldi 64 operai ; a Donnice 120 operai nelle manifatture di panni, ad Acri 72 operai nella seta grezza; e 42 nella produzione della seta organzina a Sammarco altri 50 operai; ad Amantea 100 operai; a Fuscaldo 82 operai; a Rende , Fiumefreddo e Morano fabbriche con non meno di 50 operai; a San Lucido una fabbrica con 20 operai; a Castelfranco una fabbrica con 50 operai a Mormanno decine di piccole industrie seriche; a Parenti 50 operai; a Lago, 36 operai; a Paola 30 operai; a Spezzano altri 30; ; ad Altilia altre filande con 25 operai ; a Cafagnano, a San Martino e a Carvicati con altri 40 operai; a Saracena e a Marano altre fabbriche; a Cosenza una fabbrica con 96 operai. Nelle Calabrie si lavoravano tessuti di cotone di ottima qualità come a Catanzaro,Montauro, Motta,Motta Santa Lucia,San Nicola dell’Alto,Cirò,Crucoli,Melissa.

Il circondario di Tropea era una fucina di piccole industrie dove si producevano le coperte di bambagia. Occupavano migliaia di operai. Oltre a Mongiana, tra gli impianti metallurgici più noti, è stato quello di Cardinale, impiantata nel 1821 dal Principe Satriano, che impiantò anche una filanda meccanica a Sarno ed un’altra al Ponte della Maddalena a Napoli. La sua ferriera era dotata di nove altiforni e dove si lavorava, oltre al ferro calabrese , quello dell’Isola d’Elba con una produzione annua di oltre 2.000 quintali, con un utile netto di 14.000 ducati annui nel 1843. Vi lavoravano 80 operai specializzati.

Nell’industria tessile vi lavoravano nel sud 200.000 operai, metà dei quali erano donne, oltre agli agricoltori che sostentavano la produzione serica e quella laniera.

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