Ecco la ‘ndrangheta di origine non calabrese

Chi legge  questo blog con regolarità sa da quanto vado dicendo che ormai la mafia, infiltratasi al Nord, ha affiliati e fiancheggiatori di origine non meridionale, che confutano il clichè e lo stereotipo che vuole le mafie come fenomeno esclusivamente di importazione e dalle caratteristiche totalmente genetiche.

Considerazioni manichee e superficiali smentite dai fatti.

Scrive il Corsera:

Il milanese ha sostituito il calabrese. Dialetto lombardo, boss e cumenda. Affiliati ai clan nati e cresciuti al Nord. Senza neppure una goccia di sangue d’Aspromonte. La ‘ndrangheta cambia, e anche a Milano – suo feudo imprenditoriale ed economico – le regole si adattano al limite del mutamento genetico. Per esempio aprendo le porte a nuovi «battezzati» che «non hanno origine calabrese» e vengono «affiliati all’interno dei vari locali della ‘ndrangheta lombarda con cariche e doti secondo gerarchie prestabilite, con cerimonie e rituali tipici». Ma non solo. Sotto la lente della squadra Mobile di Milano e della Dda guidata da Ilda Boccassini, sono finiti anche due medici. Chirurghi noti e stimati nell’ambiente sanitario lombardo oggi sospettati di «essersi messi a disposizione di affiliati e dei loro parenti» per ottenere «scarcerazioni e cure privilegiate».

 

Lo ripeto come un mantra, senza acquiescenza dei territori infettati nessun male, come quello mafioso riesce ad infiltrarsi. È accaduto il contrario, mentre si continuava a ripetere di stare tranquilli perchè era solo roba da terroni. Comprese le parole di stima di quel sindaco emiliano verso un boss della ‘ndrangheta?

9 Risposte a “Ecco la ‘ndrangheta di origine non calabrese”

  1. I giornalai itaglioti ormai non sanno più cosa inventarsi per giustificare l’invasione delle mafie al nord, portate dai meridionali e non ostacolate dalle forze di sicurezza, meridionali anche quest’ultime. Ora c’è questa balla spaziale degli affiliati che non hanno sangue calabrese..come fanno a saperlo, hanno fatto il test del dna? Io continuo a leggere di inchieste e processi dove ci sono solo persone con cognomi calabresi. Se poi sono nate nell’hinterland di Milano non vuol mica dire che son lombardi. Semmai è una conseguenza della tremenda immigrazione che hanno subito quelle zone, ormai distrutte. Io attendo ancora un brambilla o un fumagalli condannato per associazione mafiosa. E lo attenderò in vano, visto che i padani hanno mille difetti( ignavi, senza palle, beoti) ma mafiosi no, la nostra cultura non c’entra niente. E’ un prodotto del sud. E lo è da sempre. I gangster di new york che di cognome fanno Gargiulo, non vengono considerati mafiosi Americani.

    1. ti consiglio di leggere la storia della camorra, scoprirai che, se proprio vogliamo metterla sul piano della genetica, è stata importata. Probabilmente dagli spagnoli. Intanto come ti dico sempre, le tue prese di posizione, che sono comuni a tanti, continuano a creare rami ed affiliati. Ascolta l’intervista al sindaco di Brescello…o è meridionale pure lui?

      1. Il sindaco di brescello non è un affiliato alla ‘ndrangheta, è semplicemente uno dei tanti, troppi, settentrionali collaborazionisti con il regime romano. Fa parte di un partito meridionalista e centralista che quando negli anni 80 la lega protestava contro le scellerate leggi sul confino, gridava al razzismo. Ma è semplicemente un ascaro e un codardo, non un criminale.
        Se poi guardiamo i dati macro, vediamo che in 50 anni di processi di mafia al nord i settentrionali condannati si contano sulle dita di una mano, e sono tutti condanne per concorso esterno. In nessun processo è mai venuto fuori che ci fossero settentrionali membri di cosche.
        Le mie prese di posizione, derivano da anni di attività politica e decenni di lavoro nell’edilizia. Qualche hanno fa, in un cantiere a Rho, città di calabresi, mi sono successe cose turche, tant’è che con il mio socio abbiamo deciso di non prendere più lavori su milano.( e adesso ce ne sarebbero parecchi, con l’expo). Per evitare di tornare ad avere a che fare con certi soggetti, che ti assicuro non parlavano in meneghino, abbiamo rinunciato ad un sacco di lavori.
        Io poi sono uno di quei padani che ritiene che la classe dirigente settentrionale abbia ENORMI responsabilità, tuttavia continuo a pensare che il mio popolo non sia geneticamente mafioso.
        PS: lo sai che anche a me piace più la pizza della polenta?

        1. Sai come penetra la mafia e pure velocemente? Presentandosi col vestito migliore. Con quello delle “brave persone che lavorano” per dirla come il sindaco di Brescello. A quel punto è già troppo tardi.

          Dici che parlavano calabrese, quei mafiosi. E che lingua parlavano i tanti martiri della mafia? Voglio stare al tuo paradosso, se tu dici che è un fenomeno genetico quello mafioso è altrettanto vero che è genetico quello anti mafioso. Di dove erao Giancarlo Siani? Di Dove Falcone e Borsellino? Giusto per fare esempi noti

          I comportamenti “mafiosi” appartengono all’animo umano, il tuo corregionale Manzoni lo racconta bene…Li conosci i promessi sposi? Dove era ambientato? Non racconta di atteggiamenti mafiosi? Il sistema mafioso è diventato regionalistico per scelte..come dire..politiche? Per ragion di stato? Prima del 1861 la mafia come la conosciamo oggi, al Sud non c’era. Lo dice Chinnici, lo dice Gratteri. Ciò posto, come fai a dire che è un fenomeno genetico?

          Purtroppo tra 10/20 anni mi darai ragione…

  2. Poi non so se hai mai visto gli indici di penetrazione mafiosa per regione che si trovano su wiki:
    Campania 61, 21
    Calabria 41, 76
    Sicilia 31,80.
    Lombardia 4,17
    Veneto 0,41

    C’è ancora una differenza enorme, non trovi?
    Come si fa a dire che le mafie adesso sono di più al nord?

    1. il fenomeno mafioso al sud esisteva come organizzazione delinquenziale, importato da francesi o spagnoli. Non si sa ancora. È diventato “sistema” con l’arrivo di Garibaldi, quando è stato loro delegato il controllo dell’ordine pubblico in cambio di tanti benefits.

      1. vero quello che dici. Però dai dati che ti ho postato, emerge con chiarezza che non ha senso strillare per la mafia al nord, la cui presenza è ancora marginale rispetto al sud.

        1. Luca la mafia va dove stanno i soldi. Al sud i soldi non ci sono più. Prima prendevano risorse al sud col racket e reinvestivano al nord in attività lecite. Ora questo non possono più farlo. La crisi dalle vostre parti ne ha favorito le infiltrazioni, perchè ti prestano soldi e ti evitano tante rotture di scatole. In molti accettano, come accettò Garibaldi e gli americani dopo la II guerra mondiale. Tanto pensano che poi riescono a sconfiggerli. E invece è una drammatica illusione.

          Le mafie sono una holding che fa affari e alza il pil di questo paese di circa un punto.

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