Potrebbero campare col turismo, ci suggeriscono da lassù, se non fosse che le ex (presunte) Ferrovie dello Stato, hanno soppresso pure la Siracusa Catania.
Così Pino Aprile commenta l’infausto evento:
Una volta c’erano “le ferrovie italiane”; poi, per fottere meglio il Sud e concentrare soldi, appalti e, purtroppo, succede…, tangenti, solo al Nord, si sono inventati TrenitaliadelCentroNord, che con i soldi nostri fa l“azienda privata”. La affidarono a un ex sindacalista, Mauro Moretti, che seppe così bene fare gli interessi dei lavoratori, da divenire capo dell’azienda, ovvero sedersi dall’altra parte. Per i trasporti ferroviari e l’economia del Sud ha fatto più danni lui dei bombardamenti alleati e dei sabotaggi tedeschi nell’ultima guerra. Ovviamente, avendo agito “come doveva”, ed essendosi lamentato di guadagnare troppo poco (un sindacalista è per sempre…), invece di avere la risposta che meritava, è stato messo a capo di Finmeccanica, perché possa gestire più soldi.
1 – Renato Mazzoncini, amministratore delegato delle Ferrovie (stanno comprando l’Anas: quindi, dopo le linee ferroviarie, chiuderanno pure le strade?): “In Sicilia abitano 6 milioni di persone, in Puglia 4. Questo è il Sud, Napoli con 1 ora e 7 minuti da Roma è già diventato Centro. O uniamo il Sud al resto del Paese o il problema del Mezzogiorno non lo risolveremo mai”.
Bello! A partire da quando?
2 – “Sono soltanto due i treni diretti che da Roma arrivano in Sicilia, oltrepassando lo stretto di Messina, senza lasciare i passeggeri siciliani a Villa San Giovanni, come avviene per la restante parte dei convogli. Per la Federconsumatori, dunque, il modo penalizzante con cui è stata chiusa, per tre mesi estivi, la linea ferroviaria Catania-Siracusa non è altro che l’ultima vergogna”.
Sergio Mattarella, palermitano, presidente della Repubblica, a Palermo, ci va in aereo. E così gli altri “rappresentanti del popolo”. E se vogliono continuare a rappresentare il popolo, continuino a tacere ed essere complici.
Intanto in esclusiva, un video che mostra le prove per l’alta velocità proprio in Sicilia