Giugliano è Cenerentola,non solo Terra dei Fuochi

Alzino la mano quanti di voi conoscono la celebre favola, Cenerentola. E quanti di voi sanno che è stata ispirata da un figlio di quella che oggi è chiamata la Terra dei Fuochi?

Il padre di Cenerentola, o meglio de La Gatta Cenerentola, che fu certamente una delle fonti, o la fonte principale, a cui si ispirò Charles Perrault per comporre la fiaba di Cenerentola nella versione oggi considerata “classica”, si chiama Giambattista Basile ed è nato a Giugliano, nel XVI secolo.

Oggi, per iniziativa di un cittadino giuglianese, è nata una pagina Facebook che chiede alle amministrazioni locali, una statua o una piazza che ne commemori l’illustre figlio. Perchè Giugliano non è monnezza. Ma bellezza.

Ecco quanto si legge sulla pagina

Per un istante immaginate se Firenze si fosse dimenticata di Dante, o se Sorrento obliasse Tasso, Recanati senza Leopardi, sarebbe assurdo vero? Già proprio così, sarebbe assurdo, oltre che disdicevole. Eppure c’è una città, Giugliano in Campania, che pur vantando i natali di Giambattista Basile, inventore della favola moderna, fa pochissimo, quasi nulla, per eternarne la memoria.
Non vi è un monumento, una statua, una piazza, un premio, che ricordi come meriterebbe, l’illustre concittadino.
Occorre recuperare il tempo perduto.
Piazza Matteotti, diventi piazza Giambattista Basile.
S’indica un concorso internazionale per realizzare finalmente un monumento che lo ricordi.
S’istituisca il premio internazionale di letteratura fiabesca “Giambattista Basile”.
S’individui un’area da bonificare e la si dedichi, sulla scorta di quanto già fatto a Collodi per il Pinocchio di Carlo Lorenzini, ai personaggi raccontati nel “Lo cunto de li cunti” dal Basile, realizzando il parco delle fiabe.
Si realizzi una biblioteca – museo “Giambattista Basile” che contenga tutte le edizioni dell’insigne autore e le opere di quanti hanno tratto ispirazione, attingendo a piene mani dallo stesso.
Un sogno, un’utopia? No cari amici, è follia il constatare che tutto questo non sia stato ancora realizzato! Se non cambieremo registro, continueremo e per molto tempo ancora, a parlare di “terra dei fuochi” senza che queste aree un tempo Felix, riscoprano e ritrovino la loro identità. Contestualmente alle bonifiche ambientali, occorre bonificare culturalmente il territorio, diversamente queste aree continueranno ad essere considerate come delle “res nullius”.

Anche noi ci uniamo all’appello. Qui per aderire.

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