Così racconta questa storia, Redattore Sociale:
’accoglienza è di casa nel negozio di ortofrutta di Tina e Angelo, la coppia napoletana ormai più famosa dei Quartieri Spagnoli. E non solo per i prezzi di frutta e verdura. Da circa dieci anni donna Tina e suo marito tengono corsi gratuiti di “cucina multietnica” a migranti, turisti e napoletani. Ogni martedì, dalle 15,30 in punto, il negozio apre le sue porte a chiunque voglia cimentarsi in cucina e contagiarsi con altre culture. Sì, perché, come sottolinea Tina Palombo: “Anche se il nostro cavallo di battaglia è la cucina tipica napoletana, qui si mescolano profumi e colori. Siamo pronti a sperimentare nel nome dell’accoglienza e del rispetto delle tradizioni culturali di tutti. Anzi le ‘eccezioni’ alla nostra tradizione culinaria non possono che arricchire i piatti”. Quando entri nel negozietto, che di martedì si trasforma in una colorata e affollatissima cucina, non puoi che sentire un’aria buona, oltre al profumino dei gustosi cibi in preparazione.
Napoletani, cinesi, cingalesi, tutti uniti intorno alla cucina che diventa espressione di multiculturalità, un melting pot che partendo dalla globalizzazione torna a ripiegarsi sulla identità del cibo napoletano che, figlio di contaminazioni assunte nel passato di dominazioni e contaminazioni finisce per arricchirsi ancora di più . Ed allora ecco che in quel preciso istante, assorbito il bagaglio gastronomico e di esperienza nella preparazione, tutti diventano napoletani. Alla faccia dello ius soli e di chi distribuisce patenti di cittadinanza solo su base etnica. |