Per il blogger/politico Adinolfi siamo un popolo di Merda

Si, avete letto bene, per il noto blogger, ed ex deputato del Pd, Mario Adinolfi siamo un popolo di merda, perchè ci siamo fatti interrare milioni di metri cubi di rifiuti tossici senza proferir parola.

Ma chi è Mario Adinolfi? Oltre a sapere che fa il “blogger” apprendiamo da wikipedia che:

Dalla fine degli anni ottanta, firma articoli e servizi per i quotidiani Avvenire, Europa, Il Popolo, e La Discussione, e per la Radio Vaticana.

Approda poi alla RAI dove lavorerà per il TG1. È autore e conduttore di programmi radiofonici e televisivi per l’emittente pubblica e per varie emittenti private (Contro Adinolfi, 70in2 con Daniele Capezzone, Polifemo, Domani è Tardi, il Tornasole, Morning Show).

Carriera politica

Politicamente ha militato prima nella Democrazia Cristiana e poi, con l’avvento del bipolarismo, nell’area centrista del centrosinistra. Nel 1993 è il più giovane membro dell’Assemblea costituente del Partito Popolare Italiano. Nel 1994 è eletto presidente nazionale dei Giovani popolari, poi diventa membro dell’esecutivo nazionale del PPI. Nel 2001 fonda il movimento Democrazia Diretta, con il simbolo della chiocciola di Internet con cui si candida a sindaco di Roma, nelle elezioni amministrative del 13 maggio 2001 e appoggia al secondo turno l’elezione a primo cittadino di Walter Veltroni.

Il 18 luglio del 2007 si è candidato alla guida del Partito Democratico, presentando la sua candidatura alle elezioni primarie con una dichiarazione pubblicata su La Stampa[1]. Ottiene 5.906 voti. È stato membro della assemblea costituente del Partito Democratico, che lo ha eletto tra i cento componenti della commissione che ne scrive lo statuto. È stato membro della direzione nazionale del Pd. Ha condotto su MTV Italia il programma Pugni in Tasca dove ha affrontato temi riguardanti la mafia, la precarietà, le ingiustizie sociali, le discriminazioni e i disagi familiari al cospetto dei giovani. È stato vicedirettore di RED TV, dove ha condotto il programma di interviste Finimondo, prima di diventare nel 2010 direttore del settimanale The Week.

Alle elezioni politiche del 2008 è candidato alla Camera con il Partito Democratico nella circoscrizione Lazio 1, al numero 18 della lista, risultando primo dei non eletti. Il 25 giugno 2009 si è candidato alla segreteria nazionale del Pd, presentando una mozione congressuale pubblicata su Europa[2], decide poi di confluire a sostegno di Dario Franceschini. Il 13 giugno 2012 diventa deputato subentrando a Pietro Tidei, dimissionario in quanto eletto sindaco di Civitavecchia.

Appoggia Matteo Renzi nella candidatura alle elezioni primarie per la premiership del centrosinistra. Nell’ottobre 2012 si candida alle primarie del centrosinistra,indette per eleggere il candidato Sindaco di Roma ma l’11 dicembre 2012 ritira la candidatura decidendo di appoggiare Paolo Gentiloni.[3] Alla vigilia delle elezioni politiche italiane del 2013 lascia il PD e aderisce all’Agenda Monti per l’Italia.

Dovremmo forse ricordare al “blogger” Adinolfi, che lo scandalo dei rifiuti tossici è iniziato proprio quando il partito in cui EGLI ha militato in gioventù, nella terra dei fuochi, faceva il bello ed il cattivo tempo, costituendo, secondo quanto dice il pentito di camorra Schiavone, uno degli interlocutori privilegiati “d’ò sistema” insieme agli altri partiti della Prima Repubblica, agli industriali del nord e alla massoneria deviata (quando non fu più possibile spostarli in Somalia, dove c’era un dittatore foraggiato dalla politica italiana). E in realtà, caro Adinolfi, sono 20 anni che le associazioni denunciano quanto accadeva, ma i partiti di cui lei faceva parte, non ascoltavano o, meglio non volevano ascoltare. La commissione sulle ecomafie disse, secondo quanto riferito da Schiavone e mai smentito,  che  la bonifica sarebbe costata troppo ed aggiunse che non sapeva dove avrebbero potuto spostare la merda tossica che avevamo in casa nostra. A proposito, chieda come sono finite le indagini del magistrato Ceglie e le inchieste di “Cassiopea”, potrebbe fare qualche scoperta interessante nell’elenco dei prescritti.

Per non parlare del fatto che, sempre secondo le dichiarazioni di Schiavone (anche queste mai smentite), le forze dell’ordine avrebbero chiuso due e più occhi. Meglio, il pentito riferisce di somme mensili corrisposte. Ha presente questo cosa voglia dire?

Solo incidentalmente, lei crede che sia così facile per colonne di tir, attraversare l’intera  penisola e sversare, per anni, senza un sistema ben collaudato che ne garantisse il via libera? Non le viene qualche dubbio? E chi sarebbe la merda, a questo punto, il popolo che ne subisce le conseguenze (e che tra mille intimidazioni parlava e che mai poteva immaginare che su quei tir ci fossero fusti tossici, in quale paese normale sarebbe accaduto?) o agli attori che permettono all’intero sistema di funzionare?

Sa quanta gente telefonava per segnalare i continui e costanti roghi tossici, quando l’aria diventava irrespirabile? Chieda a loro se veniva dato seguito a quelle segnalazioni. Ci sono gruppi Facebook che fotografano quotidianamente i roghi con l’esito delle segnalazioni. Ogni tanto, dia loro un’occhiata. O crede che siamo talmente merde che godiamo nel respirare l’odore acre dei copertoni provenienti da chissà dove? Le ha mai ascoltate le intercettazioni con accento non proprio campano, di quei due imprenditori che si accordano sul dove e come smaltire i copertoni usati? E soprattutto sul come “fregare” la gente incavolata del posto? Sono su youtube, le cerchi pure..

Insomma, ci ammaliamo e moriamo e, in attesa della classica smentita e i “mi avete frainteso”, restiamo (come sempre) un popolo di merda. Caro Adinolfi, la nostra vita non è una partita a poker…lo venga a dire a tutti i genitori che hanno perso figli ed ai figli che hanno perso i genitori, che siamo un popolo di merda. Lo venga a dire a chi denunciava, ha denunciato e denuncia, mentre lei sedeva in parlamento.

Lei, mi perdoni, che cosa ha fatto? Ha forse chiesto di togliere il segreto di Stato sui tanti omissis che riguardano questa brutta storia? Alcuni camorristi si sono pentiti, quando lo farà la politica e gli industriali colpevoli allo stesso modo?

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5 Risposte a “Per il blogger/politico Adinolfi siamo un popolo di Merda”

  1. Vi devo cazziare!! Perchè avete oscurato il mio nome e cognome? Si deve sapere che questo glil’ ho scritto io!!

    Mario Buffardo Chiattò tanto ‘sta munnezza te la mangi pure tu, e a vedere la tua stazza, te ne mangerai tanta, e morirai pure prima di me.
    Mi piace · Rispondi · 194 · 3 ore fa

      1. Vabbuò ve perdono, ma la prossima volta m’ arraccumanno. Avvisatemi prima che mi metto pure la foto bella cu ‘o vestito d”a dummeneca.

    1. Oh ecco uno di quelli, che dispone dei grandi mitologici libroni dei cognomi e delle loro provenienze geografiche.
      Anche se fosse come dice, cambierebbe qualcosa, ai fini di quanto Adinolfi ha scritto? No,fondamentalmente chissenefrega da dove viene, se ha scritto idiozie le ha scritte a prescindere da dove risiede o da dove è nato.

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