Il direttore dell’Agenzia per i beni sequestrati alla mafia: “non ce la facciamo”

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A metà tra un duro atto d’accusa e un ammissione di resa, il direttore dell’Agenzia per i beni sequestrati confessa: “non ce la facciamo”

Giuseppe Caruso, già questore e prefetto di Palermo, che si trova a gestire con trenta persone 3995 beni immobili di cui 2819 presentano «criticità», e di questi 1666 sono gravati da ipoteche. Più di uno su tre, di fatto, inutilizzabili. Eppure è un patrimonio per il quale «si può tranquillamente parlare del valore complessivo di una piccola manovra finanziaria», spiega Caruso. Ma dalla confisca al riutilizzo il percorso è lunghissimo e i criminali sanno come complicarlo. Per esempio accendendo mutui con le banche su case o terreni a rischio sequestro e Caruso non è tenero con chi li concede: «Io da sbirro dico che c’è sempre malafede. Le banche insediate nel territorio sanno benissimo chi è il boss locale. A maggior ragione, se il mutuo è stato fatto a ridosso del sequestro, dovrebbe essere pacifico che alla banca non si deve niente».

Insomma, siamo sempre al punto di partenza. Una incrollabile volontà velleitaria nel combattere seriamente le mafie.

L’articolo completo:

MAFIA/ Il direttore dell’Agenzia per i beni sequestrati confessa: non ce la facciamo | Online-News.

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