“Il Sud è una fucina di imprese nel tessile e nell’abbigliamento”.Campania è boom dell’export della moda

Parole che pesano quelle del presidente di Confcommercio Napoli aprendo i lavori dell’assemblea generale dell’associazione che si è tenuta presso la sede in Piazza Carità

«Il pil pro capite del Mezzogiorno nel 2013 è sceso al 55% rispetto a quello del Settentrione, e i consumi pro capite sono scesi dal 70% del 1995 al 65% del 2013. Questi dati sono destinati a peggiorare anche nel 2015 se non vi sarà un’inversione di tendenza».

E poi un’accusa precisa a chi ha completamente sbagliato le strategie per lo sviluppo del Mezzogiorno:

«Il Sud  esporta solo il 13% della sua produzione rispetto al 32% circa del Nord, a dimostrazione dell’inefficacia delle politiche di sviluppo che, puntando esclusivamente sull’industrializzazione dei territori meridionali, hanno trascurato la vocazione naturale del Mezzogiorno alle principali attività terziarie come il turismo. Il capitale artistico-culturale, ambientale ed eno-gastronomico del Sud è infatti gravemente sottoutilizzato: solo il 13,2% dei turisti stranieri sceglie le regioni meridionali, mentre ben il 44,3% si indirizza al Nord-Est».

 

In questo quadro c’è tuttavia un aspetto positivo da sottolineare ed è relativo al boom delle esportazione dei prodotti del tessile e del settore moda:

Secondo gli ultimi dati Istat il comparto è cresciuto nei primi tre mesi del 2014 del 9,5% rispetto allo stesso periodo del 2013, raggiungendo la cifra 161.285.855 euro di merci esportate, rispetto ai 147.320.450 del primo trimestre di un anno fa. Molto positiva la crescita del settore tessile che tocca il +14,4%, ma va bene anche l’acampania-e-boom-dellexport-rispetto-ai-consumi-internibbigliamento con un piu’ 8,6%.(fonte: Corriere del Mezzogiorno).

Secondo Claudio Marenzi, presidente di Sistema Moda Italia:

«Il Sud è una fucina di imprese nel tessile e nell’abbigliamento, settori fondamentali nella ripresa. Il marchio Marinella? Pesa incredibilmente come immagine all’estero che nella moda vale quanto i numeri che per l’Italia parlano di un attivo di dieci miliardi ed un fatturato generale di 52 miliardi di euro»

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