Indagine europea sui danni del petrolio in Basilicata

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Rispondendo ad una interrogazione del portavoce eurodeputato Piernicola Pedicini, la Commissione Europea ha comunicato che “ha avviato una procedura d’indagine e sta valutando ora le risposte fornite dalle autorità italiane” per verificare la situazione ambientale e sanitaria provocata dalle estrazioni petrolifere che si stanno effettuando in Val d’Agri (Basilicata), dov’è ubicato il più grande giacimento su terraferma d’Europa.
“Una volta terminata questa valutazione, – ha scritto nella risposta a Pedicini il commissario europeo per l’Ambiente Karmenu ‪#‎Vella‬ – sarà stabilito il seguito appropriato”.

Nell’interrogazione veniva evidenziato che “l’area interessata é attraversata da un parco nazionale ed é ricca di sorgenti sotterranee e bacini idrici, che forniscono acqua potabile e d’irrigazione in Basilicata e Puglia. L’attivitá estrattiva coinvolge un sito di interesse comunitario Sic (ILago del ‪#‎Pertusillo‬). Analisi e studi dimostrano il forte inquinamento sia delle falde acquifere che degli invasi idrici, con la presenza di metalli pesanti in concentrazione superiore ai limiti europei, nonché un’anomala distribuzione di tumori e malattie cardiorespiratorie nell’area.
I fatti riguardano la concessione petrolifera ‪#‎Eni‬/‪#‎Shell‬, denominata “Val d’Agri”, come da decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 28/12/2005. Le direttive europee non rispettate sono sei: la direttiva 92/43/Cee; la 98/83/CE; la 2000/60/Ce; la 2004/35/Ce; la 2006/118/Ce; la 2008/1/Ce”.
“La procedura d’indagine avviata dalla Commissione europea, a seguito delle numerose denunce del ‪#‎M5s‬, – ha sottolineato Pedicini – è un importante risultato per le popolazioni che risiedono nell’area interessata dalle estrazioni petrolifere e per i cittadini della Puglia e della Basilicata che, ogni giorno, utilizzano l’acqua del Lago del Pertusillo per uso potabile. Con questa indagine, – ha concluso il portavoce del M5s – le autorità italiane dovranno spiegare con estrema chiarezza e precisione qual è l’impatto sull’ambiente e sulla salute pubblica che viene provocato dalle estrazioni petrolifere che da circa venti anni vengono effettuate in Basilicata. Nessuno potrà continuare a sottovalutare l’inquinamento dell’acqua e dell’aria, con gravi ripercussioni sull’‪#‎agricoltura‬ e sul‪#‎turismo‬ locale, e sul drammatico aumento delle malattie respiratorie e tumorali”.