La Halloween pugliese

Inoltriamoci nelle assolate contrade di Puglia per scoprire che ad Orsara (Foggia), un paesino di poco più di tremila abitanti situato sul pendio di un monte della Daunia, si segue da secoli una tradizione per certi versi affine ad Halloween ma le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Borgo antichissimo, secondo la leggenda sarebbe stato fondato da Diomede, figura epica di omeriche memorie, mentre nel XIII sec. fu sede dei cavalieri spagnoli dell’Ordine di Calatrava. Ebbene, con lo scarto di un giorno rispetto alla festa di Halloween, ad Orsara di Puglia tra l’1 e il 2 novembre si celebra la notte dei “fuuc a coste e cocce priatorjie”. Secondo la tradizione la sera di Ognissanti le anime del Purgatorio tornano sulla terra, perciò gli orsaresi ornano le strade del paese con zucche illuminate da candele, che simboleggiano le anime stesse (cocce priatorjie) alle quali si consente così di rivisitare i luoghi della loro esistenza terrena; inoltre accendono alti falò (fuuc a coste) per segnalare ad esse la strada verso il cielo, non senza prima passare attraverso il rito purificatorio del fuoco. La pubblica illuminazione viene spenta e verso le 19,00 al segnale dato dalle campane, centinaia di falò iniziano così a rischiarare gli angoli degli scoscesi vicoli del paese. Nella preparazione delle pire sono coinvolti soprattutto i più giovani che già alcuni giorni prima si recano nei boschi vicini per tagliare la legna da ardere e trovare dei verdi rami di ginestra che, posizionati sulla cima scoppiettano creando scattelle (scintille rumorose che mettono in fuga le anime dei peccatori) e munacielli (la cenere in caduta). Famedisud.it

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