La morale del giovane toscano ben vestito che chiede l’elemosina a Napoli

foto nonciclopedia

Sfogliavo il Mattino questa mattina e manco immaginavo di trovare, proprio nelle pagine finali, una lettera interessantissima di una utente della metropolitana che si lamenta degli scarsi controlli sulle linee.

In realtà, proseguendo nella lettura del testo, ci si trova dinanzi ad un bivio: qualcuno sta svolgendo a Napoli un’ indagine sociologica sul campo per testare la nota bontà d’animo dei napoletani? O, ancora, vuoi vedere che con la crisi pure le consuete coordinate geografiche dell’elemosina si sono stravolte?

La signora (che nella lettera si firma con tanto di nome e cognome) racconta che era seduta su una panchina in attesa del convoglio quando viene avvicinata da un giovane che chiede l’elemosina, alla stazione Medaglie d’Oro:

 circa trent’anni, ben vestito, scarpe di marca in tela,montgomery con alamari tornato di gran moda, camicia scozzese,maglione in buona lana.Ci chiede un’offerta. Le mie due compagne di viaggio non raccolgono.Pur dovendo aprirela borsa, cosa che cerco di nonfaremai,mi “commuovo” egli do 2 euro.

Il giovane resta deluso, forse perchè aveva ricevuto ben altri feedback, dal circuito degli elemosinatori, in quel di Napoli.

L’uomo rigira tra le mani i 2 euro  lanciandomi uno sguardo non molto benevolo. Dopo pochi attimi torna emi chiede una banconota: “Venti, cinquanta euro.A  Napoli vi commuovete soltanto per gli stranieri, e per noi, italiani come voi,niente”. Tutto questo in marcato accento toscano.

CINQUANTA EURO???

Esperimento socio antropologico partito dalla Toscana? Il Renzi travestito che ormai non contento dell’arruobbo dei fondi destinati al Sud se li viene direttamente a prendere manu militari?

Tenissev cient lire? Mi devo rifare l’impianto satellitare…