La prima scomunica contro i mafiosi e’ dei vescovi siciliani nel 1944

La prima scomunica contro i fenomeni mafiosi risale al secondo dopoguerra, quando i vescovi siciliani si accorsero che insieme alle truppe americane sbarcava, in Sicilia, gente come Lucky Luciano.

Alcuni vaticanisti,hanno ricostruito l’evento sui quotidiani e in alcune trasmissioni televisive.

L’episcopato siciliano, il primo dicembre del 1944 in una lettera collettiva, per la prima volta cita la parola “scomunica”: “Sono colpiti da scomunica tutti coloro che si fanno rei di rapine o di omicidio ingiusto e volontario”. “Il riferimento, spiegano i canonisti, è ai “delitti di mafia” anche se la parola “mafia” non viene esplicitamente citata.
Quasi dieci anni dopo, nel 1952, la scomunica e’ confermata dal Secondo Concilio Ecumenico plenario Siculo: “Coloro che operano rapina o si macchiano di omicidio volontario, compresi mandanti, esecutori, cooperatori-incorrono nella scomunica riservata all’ordinario” (dalla quale cioè può assolvere soltanto il vescovo del luogo).
Nel 1982, per la prima volta viene citata la parola “mafia”. Lo si ritrova in un documento che la Conferenza episcopale siciliana emana dppo il tragico omicidio di Carlo Alberto dalla Chiesa, conferma le pene del 1944 e del 1952 con questa premessa: “A seguito del doloroso acuirsi dell’attività criminosa che segna di sangue e di lutti la nostra regione, i vescovi, in forza della loro responsabilità di pastori, riaffermano la loro decisa condanna(…) sottolineando la gravità particolare di ricorrenti episodi di violenza che hanno spesso come matrice la mafia e la nefasta mentalità che la muove e la facilita.”