La Puglia si conferma fucina di talenti hi tech

Si conferma terra regina di talenti ed innovazione, la Puglia: al Maker Faire di Roma, una specie di fiera dei balocchi dove i giovani talenti, di tutto il mondo, possono mettere in mostra le loro qualità nella realizzazione di “invenzioni” e tecnologia in grado di produrre innovazione e quindi “impresa”,

Sono sei su venti gli italiani tra gli imprenditori under 20 invitati a raccontarsi a Maker Faire. E due di loro sono pugliesi, salentini per la precisione.

I due ragazzi, entrambi della società cooperativa ‘Arianoa’ nata nel 2004 all’interno dell’Istituto tecnico Economico ‘Costa’ di Lecce, che in salentino vuol dire “Aria Nuova” (nomen omen), hanno avviato due attività di successo, raccogliendo i frutti dei rudimenti di autoimprenditorialità appresi nel proprio percorso educativo e scolastico. Due start up che generano non chiacchiere ma denaro che dimostra la bontà della propria strategia.

Uno si chiama Antonio Scarnera ed ha il diploma di licenza media, non per pigrizia, semplicemente perchè ha 16 anni e va ancora a scuola. Antonio ha creato  l”Island of Host’ e noleggia server web, ossia quelle “scatolette” su cui stazionano le isole della rete, i siti a cui tutti noi ogni giorno accediamo. Gianluigi Parrotto, il secondo, si è invece diplomato, ha 20 anni, e con la sua società ‘G.P. Renewable’, progetta, costruisce e vende su internet mini pale eoliche (la Puglia è regina nella produzione di energia eolica) usare sopra i tetti.

Aziende che fanno profitto, sane e con prospettive rosee, come assicurano i due baby imprenditori, in un panorama dalle tinte fosche per il Sud.

Anche il professor Daniele Manni che di Arianoa è il presidente va in controtendenza:
“Negli ultimi anni nel Salento sono nate e proliferate una miriade di imprese innovative, dalla tecnologia all’agroalimentare, dal turismo all’abbigliamento, dalla biomedicina al tifo sportivo, dall’eco-sostenibilità alla chimica d’avanguardia”.

Insomma, Puglia come esempio virtuoso di autoimprenditorialità made in Sud. L’esempio che gli investimenti in “istruzione ed educazione” generano un ritorno economico importante. Altro che tagli in base alla “spesa storica”