La tavola dei Briganti Abruzzesi

 

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Gli eventi legati all’unificazione italiana videro l’esplodere del fenomeno che va sotto il nome di brigantaggio, cui fonti diverse hanno attribuito alternativamente valore prettamente delinquenziale, o di movimento popolare di resistenza armata all’invasione del Regno delle Due Sicilie da parte dell’Armata Sarda.

Qualunque ne sia l’interpretazione storiografica, è certo che negli anni tra il 1861 ed il 1867 sul massiccio della Maiella operarono numerose bande, ognuna delle quali aveva un capo e si muoveva in maniera indipendente dalle altre, sebbene siano spesse indicate collettivamente con il nome di banda della Maiella. In particolare, si ricordano come presenti nella zona le bande di Croce Di Tola, detto Crocitto; dei fratelli Colafella di Sant’Eufemia; di Pasquale Mancini, detto Mercante, di Pacentro; di Domenico Valerio, detto Cannone, di Atessa; di Luca Pastore di Caramanico; di Salvatore Scenna di Orsogna; di Domenico Di Sciascio di Guardiagrele; di Nicola Marino di Roccamorice; e di Fabiano Marcucci, detto Primiano, di Campo di Giove.

In risposta all’attività delle bande armate, fu emanata la legge Pica, portata nel Parlamento del neonato Regno d’Italia dal deputato abruzzese omonimo, la quale prevedeva la fucilazione sul posto di quanti fossero trovati con le armi in mano. Nella zona della Maiella, e in particolare sulla Majelletta, fu costruito un avamposto militare, noto come Blockhaus, il quale aveva lo scopo di funzionare da deterrente e punto di forza militare proprio al centro del territorio controllato dai briganti. La Tavola è a pochissima distanza da quest’ultimo, e riporta, oltre a croci, nomi, date e simboli di vario genere, anche la seguente iscrizione: Leggete la mia memoria per i cari lettori. Nel 1820 nacque Vittorio Emanuele Re d’Italia. Primo il 60 era il regno dei fiori, ora è il regno della miseria.

La Tavola dei Briganti è raggiungibile da Passo Lanciano attraverso un itinerario che, partendo dal rifugio CAI Sez. Majella “Bruno Pomilio”, segue il la ex strada, o in alternativa una traccia di sentiero, fino alla Madonnina. Da qui si prende il sentiero che aggira a destra la vetta del Blockhaus (quello di sinistra è stato chiuso dall’ente parco Majella) e lo si segue lasciando tutte le deviazioni. Passata la cima di Monte Cavallo si giunge ad un incrocio, sulla destra, indicato da una freccia (poco visibile) e da un omino di pietra, si segue il sentiero che sale leggermente fino a raggiungere le rocce con le incisioni. (Wikipedia)

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