“Le Pen è fascista come i partiti di Roma” chi lo ha detto?

Sta terminando la campagna elettorale e siamo giunti all’ultima puntata di “e chi sò scord” e chi se lo dimentica, un viaggio sulla coerenza leghista.

Sfogliate il blog per le puntate precedenti.

Coerenza bella, coerenza mia, girovagando per la rete mi sono imbattuto  in un articolo di Matteo Borghi da cui sono riuscito a scaricare un vecchio volantino della Lega Lombarda degli anni 80, in cui l’allora movimento di Bossi, contraddiceva (parzialmente) quando sostiene oggi (ieri abbiamo visto come 2 anni fa, invece era favorevole all’euro che oggi rinnega) e cioè che Le Pen (padre) era un fascista. Da esso, quindi, l’allora lega lombarda prendeva vigorosamente le distanze.

Presumo sia un documento autentico.

Per correttezza dell’informazione va detto che oggi il partito di Salvini sostiene Le Pen figlia. Il risultato non dovrebbe cambiare, ma comunque lanciamoci in questo reperto vintage.

“Le Pen è fascista come i partiti di Roma” : il titolone bello grosso in evidenza.

Nel corpo del volantino la solita propaganda leghista vecchio stampo, in cui si sostiene che lo stato sia controllato da una maggioranza etnica, nella fattispecie meridionale (e poi dicevano di non essere mai stati razzisti, ricordate?)

“Paragonare il leghismo al lepenismo è un falso”, si legge anche all’interno del volantino.

Per Gianluca Marchi, primo direttore de La Padania, quella con Marine Le Pen è addirittura «un’alleanza contro natura».

Ecco il volantino, ed a voi, ogni ulteriore considerazione.

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