Lucani, Calabresi e Siciliani, continuate a farvela a piedi…

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fsProprio ieri , parlando dell’articolo* che evidenziava come il surplus energetico prodotto dalla Calabria, servisse “in base a superiori interessi nazionali” ad alimentare le regioni del Nord, con tutto il bagaglio di impatto di sostenibilità ambientale che ne consegue, e di cui la regione d’origine non ne trae alcun beneficio, l’estensore dell’articolo si doleva del fatto che quando occorre porre in essere, poi, investimenti al Sud, questi “superiori interessi nazionali” diventassero carta straccia.

Bonifiche, logistica, infrastrutture, come sostiene l’onorevole leghista Buonanno, la secessione è già in atto. E nei fatti lo è.

I territori a Sud di Salerno, non sanno neanche che cosa sia l’alta velocità, ad esempio, e la tanto sbandierata coesione territoriale resta soltanto un vago auspicio.

E se Paolo Savona evidenziava in un saggio, pubblicato l’anno scorso dalla rivista Formiche, come il cosiddetto residuo fiscale cuore del risentimento padano, «ha finanziato importazioni nette di questa area (il Nord,ndr) pari a 62 miliardi dall’interno e a 13 miliardi dall’estero (In molte regioni le esportazioni interne hanno un peso elevato: in Lombardia hanno toccato nell’ultimo decennio il 52% del Pil annuale.)», briciole di investimenti, invece, verranno stanziati per i prossimi anni nel il Mezzogiorno, per finanziare le cosiddette grandi opere che di certo avrebbero dato respiro al trasporto di uomini, mezzi e merci a sud del Garigliano.

La notizia è di oggi:

Il ministro delle Infrastrutture Lupi, in una lettera al collega dell’Economia Saccomanni,  ha chiesto di riassegnare al suo ministero 2,3 miliardi. Secondo l’elenco, circa 1,3 miliardi sarebbero destinati ad interventi di manutenzione, ordinaria o straordinaria, e di implementazione dei sistemi di sicurezza della rete ferroviaria, e in parte di quella stradale: risorse che, quindi, sarebbero spalmate sul territorio nazionale. Il miliardo restante, invece, sarà destinato ad investimenti per opere da realizzare quasi esclusivamente nel Nord. Oltre la metà, 540 milioni di euro, infatti, andrebbero all’asse ferroviario Torino-Lione, ed altri 100 milioni al Mose di Venezia. Se le richieste di Lupi fossero accolte, quindi, nel Mezzogiorno arriverebbero, di sicuro, solo 101 milioni per l’Alta velocità Napoli-Bari. (Il Mattino)

Oddio, già l’alta velocità sulla Napoli-Bari sarebbe un passo avanti, ma per Siciliani, Calabresi e Lucani, l’uso delle ferrovie resterebbe solo come leggenda tramandata oralmente ai posteri. Anche perchè, potrebbe offendersi la Salerno-Reggio Calabria che ha compiuto 50 anni di lavori in corso.

 

*http://ilazzaro.altervista.org/dove-va-finire-lenergia-prodotta-esubero-dalla-calabria/

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