Made in Scampia: sartoria “glocal” che non fa cinema

Glocal, così il direttore del Corriere del Mezzogiorno, definiva la fiction di Gomorra, realizzata a Scampia, invitandoci ad apprezzare il fatto che fosse un prodotto completamente made in Naples.

Glocal, un prodotto interamente pensato e realizzato, oltre che reinterpretato, secondo i gusti locali, ed aperto al mercato globale.

Non torno sulla questione, avendola già affrontata, ma chissà se il direttore sa che a Scampia, c’è un vero marchio glocal. L’ho scoperto lo scorso Natale, quando ho acquistato alcuni prodotti d’abbigliamento “Fatti a Scampia”.

Ottima qualità, prodotti realmente artigianali, fatti a mano.  Ciascun prodotto a marchio fatto@scampia è realizzato interamente a mano, con l’uso di tecniche artigianali tradizionali. Le materie prime di alta qualità utilizzate per la realizzazione dei prodotti a marchio fatto@scampia sono reperibili in quantità limitata. Ben fatti, equi e solidali, anche se non esotici. La tradizione napoletana di sartoria, del resto, è nota in tutto in mondo.

Chi li ha realizzati? Leggo dal sito:

Il marchio “fatto@scampia” contraddistingue i prodotti artigianali realizzati dalla Cooperativa Sociale “La Roccia”, che ha sede al Centro di formazione culturale e professionale “Alberto Hurtado” nel quartiere di Scampia di Napoli. I laboratori di sartoria e di cartotecnica nascono dalla volontà di porre in evidenza la lavorazione artigianale che caratterizza la realizzazione dei prodotti. La scelta dei materiali, il rispetto dell’ambiente, la qualità delle lavorazioni, l’attenzione ai dettagli fanno di ogni prodotto “fatto@scampia” un articolo unico ed originale.

Direttò, senza polemica, questo è glocal. Anche se non viene trasmesso dietro un battage pubblicitario di morti ammazzati e bombe a mano.

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