Mancano feste e farina? Mettiamoci il pallone…al San Carlo

Quando ho letto la notizia, credetemi, pensavo fosse una bufala per prendere in giro i napoletani. Feste, farina e forca, rimproveravano ai sovrani che hanno regalato il Teatro San Carlo al mondo, il teatro lirico piu’ antico d’Europa. Ed oggi? Mancano le feste e la farina scarseggia causa crisi, restano pur sempre la forca e…il pallone.

E se a Napoli nascono dibattiti infiniti tra Soprintendenza e resto del mondo su quali concerti tenere a Largo di Palazzo, altrimenti conosciuta come Piazza del Plebiscito, o quali luminarie installare a Natale…un fulmine di notizia squarcia la prima domenica d’estate: mettiamo un bel maxischermo per trasmettere le partite dell’Italia…al San Carlo. Ma fuori al San Carlo? No, no, dentro al teatro. A partire dagli ottavi di finale che tra l’altro gli azzuri di Prandelli non hanno ancora conquistato, nel teatro lirico borbonico andranno in scena gli assoli di Balotelli e compagni.

Non e’ Aldo Biscardi ad avere avuto l’idea ma la Sovrintendente Rosanna Purchia che, come leggo su Repubblica, dichiara che l’intento e’ quello di unire due mondi che hanno molto in comune.

Con le stecche, del resto, la nazionale di calcio italiana in effetti ha molto in comune, ma dico, pur non essendo un parruccone fondamentalista, ma e’ proprio necessario?

Sono affascinato dalle contaminazioni di genere, ma a questo punto perche’ non aprire il San Carlo, alle contaminazioni di generi musicali magari in versione acustica (come succede in tanti teatri d’Europa), cosi come si conviene ad un teatro con tanto di pedigree e storia, anziche’ “abboffare” la gente ancora di pallone trasmesso a qualsiasi ora del giorno e della notte praticamente ovunque? Perche’ gettare in un teatro con suo “onesto pedigree” (per essere estremamente riduttivo) il minestrone del mainstream nazional popolare ?

La finale dove la trasmettiamo? Agli scavi di Pompei? All’Anfiteatro Flavio a Pozzuoli? Coro da stadio e rutto libero annessi?

E’ solo una questione di sensibilita’…

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“Musica e sport sono un binomio che ha per comune denominatore e come chiave del proprio successo la condivisione delle emozioni e il concetto di squadra come strategia vincente per il raggiungimento di traguardi significativi. – dichiara la Sovrintendente Rosanna Purchia – Così come i tifosi negli stadi acclamano le prodezze atletiche dei loro beniamini, e ancor di più nei Mondiali esaltando l’attaccamento alla propria bandiera ed i sentimenti di fraternità tra i popoli, così dal 1737 il San Carlo infiamma la sua platea con spettacoli e concerti di assoluto valore e bellezza, e con il virtuosismo e il valore artistico delle sue maestranze e dei solisti che di volta in volta ne calcano il palcoscenico. Musica e Sport si assomigliano: musicisti e calciatori sanno che il risultato si raggiunge insieme, c’è armonia in una linea di gioco come nella bellezza del suono raggiunta suonando, cantando, ballando insieme. Un messaggio forte