Mentre “altrove” avvisi di garanzia e arresti, a Napoli #unpopoloincammino contro la camorra

State tranquilli, questa notizia non l’ha data alcun telegiornale. Perché la Napoli “pulita” non fa notizia e non è funzionale. Neppure quella che manifesta contro la camorra.

Da Identità Insorgenti:

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foto Identità Insorgenti

Mentre i fedeli al Duomo invocavano San Gennaro che oggi non ha concesso il prodigio, a poche centinaia di metri, piazza Dante, centinaia di persone scendevano in piazza con altri preti, quelli dei quartieri Sanità e Forcella, uniti sotto il nome di Un Popolo in Cammino. Una marcia contro le camorre dai alcuni di quei quartieri che ne sono più infestati, quelle di cui non sentirete parlare dai Saviano, dai Santoro, o dalla stampa nazionale.

La racconta così Ivo Poggiani, presidente della 3 Municipalità, proprio quella che include la Sanità: “Un tranquillo venerdì di dicembre:

MILANO: Il sindaco Sala si autosospende perché coinvolto nell’inchiesta per corruzione e turbativa d’asta relativa ai maxi-appalti di Expo, il colossale grande evento che tenne in ostaggio la città lo scorso anno, senza alcun beneficio per i cittadini, ma solo come grande vetrina e fonte di profitto dei soliti noti.

ROMA: arrestato per corruzione, Marra, già uomo di punta del potere della Capitale durante il governo Alemanno e difeso a spada tratta dal sindaco a 5 stelle Virginia Raggi.

NAPOLI: migliaia di persone sfilano in corteo per denunciare la connivenza tra camorra, malapolitica ed imprenditoria, per chiedere che la violenza nei quartieri di periferia si interrompa e per ottenere giustizia e verità per tutte le vittime, dai morti innocenti che si trovavano al posto sbagliato al momento sbagliato a tutti coloro che si sono ammalati perché la camorra ha smaltito nel loro territorio i residui industriali delle imprese, anche e soprattutto di quelle settentrionali.

A volte le coincidenze servono a descrivere in modo straordinariamente efficace la realtà. Mentre la politica nazionale (tutta, inclusa la presunta rivoluzione dei 5 stelle) è al tracollo, presa tra la gestione di affari colossali, le inchieste, gli interesi di bottega, nella nostra città abbiamo deciso che non siamo più disposti ad aspettare.
A Napoli da tempo esiste qualcuno che non ci sta più e che alza la voce, in strada, nelle scuole, nelle università, nelle istituzioni.
Hanno provato a ricattarci, a toglierci risorse, a chiederci di inginocchiarci ai poteri forti. Ma a Napoli non siamo più disponibili.

Oggi Napoli è il più grande laboratorio di democrazia del paese: i razzisti e i leghisti che si sono affannati per rimandare un’immagine degradata della città, farebbero bene a prendere appunti.
Adelante!”

A noi piace aggiungere che forse è questo il miracolo di oggi, una comunità che si ritrova in piazza contro la camorra. Una comunità che prova a riprendersi i territori lordati dalla criminalità organizzata e a lanciare un segnale esterno che non sia la consueta narrazione tossica della città. Una Napoli che rialza la testa e che dimostra di saper marciare a testa alta.