Muori prima? Ricevi meno fondi per la sanità: la “formula Calderoli”

La denuncia viene dalla lista civica campana ” Mo!” guidata da Marco Esposito:

Dalla fine del 2013 nella sanità si applica la micidiale “formula Calderoli”, una regola in base alla quale il fondo sanitario nazionale si distribuisce tra le regioni in base al solo parametro dell’età. In pratica più anziani ci sono, più arrivano fondi sanitari. L’effetto paradossale è che se c’è un territorio dove per ragioni ambientali ci si ammala e muore presto, spariscono i fondi sanitari. Tale formula è talmente assurda che il Parlamento ha deciso di ripescare una legge mai abrogata, del 1996, che di criteri per stabilire il giusto fabbisogno sanitario ne indicava almeno quattro.

Se si riflette un attimo, è assurdo che serva una legge per dire di applicare una legge in vigore; ma siamo in Italia e non ci si deve stupire di nulla. Fatto sta che la legge di stabilità del 2015 dice che si applica la legge del 1996 purché ci sia entro il 30 aprile del 2015 l’accordo nella Conferenza Stato Regioni, ovvero anche l’accordo delle Regioni del Nord che però non ne vogliono sapere di cambiare un criterio che le avvantaggia, a partire dal presidente della Conferenza, il piemontese Sergio Chiamparino.

Cosa accade in caso di mancato accordo? Che resta in vigore il solo parametro legato all’età, cioè la formula Calderoli che danneggia soprattutto la Campania dove c’è una speranza di vita di due anni più bassa rispetto alla media.

Ecco il documento parlamentare che illustra lo stato dell’arte del Patto sulla Salute. E’ scritto un po’ in complicatese ma il senso è chiaro.

“In attuazione dell’Accordo e delle disposizioni del Patto, la legge di stabilità 2015 (L. 190/2014 co., 681) ha stabilito che, a decorrere dal 2015, i pesi per la determinazione della spesa media pro-capite (quota capitaria) dovranno essere definiti con decreto del Ministro della salute, di concerto con il MEF, previa intesa con la Conferenza Stato-regioni. I pesi saranno determinati sulla base dei criteri indicati dall’art. 1, co. 34, della legge 662/1996: popolazione residente, frequenza dei consumi sanitari per età e per sesso, tassi di mortalità della popolazione e indicatori relativi a particolari situazioni territoriali ritenuti utili al fine di definire i bisogni sanitari delle regioni ed indicatori epidemiologici territoriali. Nella ripartizione del costo e del fabbisogno sanitario standard regionale, dovrà essere tenuto in conto anche il percorso regionale di miglioramento per il raggiungimento degli standard di qualità, misurabile in base al sistema di valutazione della qualità delle cure e dell’uniformità dell’assistenza sul territorio nazionale di cui all’art. 30 del D.Lgs. 68/2011 (sistema di valutazione atteso – come già detto – per dicembre 2014, ma non ancora messo a punto).
L’effettiva applicazione del nuovo sistema di ripartizione del costo e del fabbisogno sanitario standard regionale avverrà solo nel caso in cui venga raggiunta entro il 30 aprile 2015 l’Intesa prevista per il decreto di determinazione dei pesi. In caso contrario, anche per il 2015 continueranno ad applicarsi i pesi per classi di età della popolazione residente”