Napoli: quando la “posteggia” corre sull’asfalto

Ed evidentemente, per i puristi della lingua, intendo il termine “posteggia” nel senso metaforico di corteggiamento ed attesa (interessata) della bella o del bello di turno.

Perchè a Napoli, città d’amore, come diceva de Crescenzo, città dove da più di un mese un grande cuore rosso illuminato, campeggia nel punto più alto della città, la posteggia ed il corteggiamento non hanno confini. E corrono sull’asfalto della tangenziale.

Complice il rincaro dell’unica tratta europea che unisce due comuni e quartieri della stessa città a pagamento, la tangenziale di Napoli, è di moda una sorta di “caffè sospeso” all’automobilista oggetto d’attenzione concupisciente.

Lei o lui al volante, vengono sorpassati nei pressi del casello, così che, l’atto che potrebbe apparire arrogante e maleducato si trasforma in una freccia scoccata da Cupido.

L’offerente dichiara al casellante che intende pagare per due, per sè e per chi segue. Così che, sopraggiunta la “preda”, alla barriera, si sentirà dire che il pedaggio è stato già pagato.

Storie di fittiamiento on the road.

Ora, se tutto va bene e “si quaglia”, l’offerente s’affianca, sulla corsia libera, appena possibile, in condizioni di sicurezza, e con un sorriso raccoglie i frutti, nella migliore delle ipotesi, ottenendo in cambio il numero di telefono.

Sul web qualche utente, donna, asserisce di aver ricevuto “il pedaggio sospeso” finanche dallo sfacciato e galante casellante.

Ma tant’è, se ne farà una ragione chi usa il telepass, unico assente di nuove forme d’amore fedifrago. Ama e fà quel che vuoi.

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