Obama Diary: Napoli razzista, vergogna (Obà, ti ci metti pure tu?)

Napoli che s’ammocca con la camorra, Napoli dove tutti girano armati, Napoli dove pure i bambini hanno le magliette con la cintura di sicurezza disegnata, Napoli far west, Napoli che aiuta lo scippatore a scippare. E, last but not least, Napoli razzista che fa piangere il papà di Pia.

Nella fiera della distorsione della verità, alimentata dai paradossi di Facebook e dalla stampa nazionale, l’ultimo tassello di menzogna prende forma coinvolgendo anche l’inquilino della casa Bianca , Obama (chè se James Senese gli facesse una telefonata per spiegargli come stanno le cose non sarebbe male.)

 @TheObamaDiary ha ritwittato un messaggio dell’influente Mona Eltahawy (200 mila follower), giornalista e blogger egiziana con base a New York: «Vergogna Napoli. Non c’è posto per il razzismo nel calcio. Mario Balotelli in lacrime per il dileggio razzista allo stadio San Paolo», così Mona ha commentato un’immagine del giocatore affranto in panchina (fonte: Michele Farina, Corriere della Sera)

In poche parole, Marione nazionale, papà di una bimba napoletana verace, avrebbe pianto perchè insultato razzisticamente dai tifosi napoletani: una notizia inventata di sana pianta (ci sono stati i classici fischi che accompagnano l’uscita dei giocatori avversari e non solo, visto che non più tardi di due domeniche fa, quella stessa bordata di fischi ha investito anche il napoletanissimo Insigne).

Evidentemente inventata ad arte, a parziale risarcimento di tutte le offese provenienti dalle curve da stadio, che ogni domenica vengono chiuse per insulti discriminatori proprio nei confronti dei napoletani.

Ora vaglielo a spiegare ad Obama che dalle nostre parti non s’è mai visto un cartello “non si affitta ai meridionali”, vagli a spiegare che nella classifica delle città con più alto tasso di denunce per razzismo, Napoli non figura nei primi posti, vagli a spiegare ad Obama che a Napoli L’Afro Napoli United si gioca un campionato di vertice su tutti i campi della periferia partenopea, vincendo, convincendo tra gli applausi dei tifosi, vagli a spiegare che a Benjamin dopo aver sventato uno scippo stanno arivando apprezzamenti e proposte di lavoro.

Questo Obama non lo sa. E non lo sanno neppure i media danesi e turchi che da sabato sera si sono scatenati in una serie di insulti e piccate rimostranze su un episodio totalmente inventato e che ha dovuto scomodare perfino i vertici del calcio Napoli.

Ora vedete, tale è il risultato della distorsione della verità che viene posta in essere quando si fa informazione su Napoli. Fino a giungere a messaggi come questi. Dove qualcuno, un giornalista o chi per esso, ha creato dal nulla una notizia fortemente lesiva della dignità di una città, l’ha diffusa in rete, giungendo fino alla casa Bianca.

Uno s’aspetterebbe almeno la presa di posizione di un quotidiano locale, napoletano. No, è troppo impegnato con l’oca e la papera che non galleggiano e ad alimentare i corti circuito che generano queste abnormità.

E da ieri a città e pullecenella è, per la solita fervida fantasia (infame) di qualcuno, è una città razzista. Perchè deve inesorabilmente incarnare lo specchio distorto dei difetti di una nazione che va a fondo con la reputazione di una città.

Dear Obama, non è colpa tua, we call it “sputtanapoli”…and this is Napoli e tutte le volte che è nato nero, l’abbiamo sempre chiamato Ciro..:

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2 Risposte a “Obama Diary: Napoli razzista, vergogna (Obà, ti ci metti pure tu?)”

  1. Napoli e il sud in generale, ha moltissimi problemi, ma il fenomeno del razzismo non le appartiene. Purtroppo appartiene, tra l’altro, al nord. Premetto che sono del nord Italia.

  2. Tutto questo non nasce per caso, c’e’ un vero e proprio attacco mediatico fatto di calunnie contro Napoli. Dallo scippo di pochi giorni fa, alla partita con l’Arsenal a Londra, dove l’aggressione di inglesi fu attribuita ai napoletani. Napoli sta ritrovando la sua memoria storica, i padani hano paura di perdere la loro colonia Duosiciliana, quindi bisogna infangare Napoli, metterla contro tutti, compresi i meridionali. Dividi ed impera. Politici ascari salernitani hanno gia’ indetto i loro referendum per staccarsi da Napoli. E’ ritornata la calunnia, “la negazione di Dio” contro Ferdinando II adesso e’ contro Napoli. Ritornando al razzismo, come mai i media internazionali non si sono indignati quando Balotelli veniva accolto dai cori di “BUUUU BUUUU” che gli riversavano contro a Verona, Torino o Roma…

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