Philippe Daverio: “Il Meridione ha bisogno di autocoscienza e autofierezza di appartenere al mondo.”

 

E’ ancora una volta un figlio ideale del Sud, uno con legami d’animo, più che di radici concrete, a lanciare sulle colonne de Il Mattino, un grido di dolore nei confronti di Napoli e del Mezzogiorno.

E’ un signore alsaziano, Philippe Daverio, con gli occhiali tondi e la inconfondibile pronuncia delle “erre”. Un giornalista, e critico d’arte, che conduce una trasmissione sulle bellezze artistiche del mondo: Passepartout.

Lo fa con garbo e determinazione, senza pregiudizio alcuno. A differenza dei colleghi autoctoni. Lo fa con lucidità e ragionevolezza.

Se c’è un monumento nel Meridione che rappresenta l’Europa è proprio la Reggia di Caserta. Sono legato al Meridione. Come alsaziano, mi sento molto meridionale e ho nei confronti di Napoli un’immensa gratitudine. Il Meridione ha bisogno di autocoscienza e autofierezza di appartenere al mondo. Da questo punto di vista, Caserta con la sua reggia è un simbolo potentissimo, ed anche per questo c’è una sorta di accanimento contro di essa. Poi l’invito a Giorgio Napolitano: “allo scadere del suo andato venga a dare la sua benedictio sui beni culturali del Sud, di cui Napoli è stata la capitale e Caserta la culla”.  (fonte Angelo Forgione)

L’abbrutimento,voluto e provocato, dei Monumenti del Sud, soprattutto quelli d’un periodo storico che l’Italia ha inteso sempre cancellare, sono la metastasi che conduce alla morte le coscienze delle nuove generazioni, che osservano nello specchio una realtà deformata, fatta di bestialità ed arretratezza.

 

[banner size=”468X60″]