Presidio anticamorra a Ponticelli

Poichè al circo Barnum della stampa italiana certe notizie fanno poco gola, dato che hanno scarso appeal e non promuovono fiction di successo, la ripropongo io.

Il post è di Simona Sieno pubblicato su Identità Insorgenti:

Lunedì a Ponticelli il circolo “Libera”, molto attivo nel quartiere, ha organizzato un presidio anti camorra per rispondere in maniera netta e rapida agli attacchi criminali che hanno avuto luogo di recente nella zona.

Il presidio nasce soprattutto in risposta alla recrudescenza criminale che ha visto nelle ultime settimane un paio di sparatorie, rapine e addirittura colpi di mortaio contro la casa di un pregiudicato di camorra, facendo ripiombare il triangolo formato da Ponticelli, Barra e San Giovanni nel terrore.

La partecipazione non è stata altissima ma la composizione molto varia.

C’erano i giovani di Libera, alcuni insegnanti del Marie Curie – istituto tecnico molto all’avanguardia della zona – e qualche anziano che continuava a ripetere quanto è avvilente vivere in un quartiere “senza speranza”.

Come ha ben sintetizzato il giovanissimo responsabile del circolo “Libera” nonché organizzatore del presidio, Pasquale Leone, se la criminalità ha bisogno di sparare per riaffermare la sua presenza e per “scippare” porzioni di territorio la risposta può essere solo quella di riappropriarsene presidiandolo, stando per strada, occupando gli angoli, le traverse, camminando, parlando con i negozianti…

Non a caso il presidio era stato organizzato, in maniera simbolica, nell’ incrocio tra via De Meis e il corso Ponticelli, teatro dei fatti di questi ultimi giorni e poi spostato davanti al cinema Pierrot per meri motivi logistici.
L’intenzione degli  organizzatori e dei cittadini che vi hanno partecipato era “solo” quello di esserci.

All’incontro c’erano anche i rappresentanti delle istituzioni che nella persona di Anna Gozzino hanno gridato un basta forte, fortissimo, invitando il governo centrale a fare “meno chiacchiere”.

“Mandateci più uomini per presidiare il territorio”, grida la presidente della municipalità, ma soprattutto invita il governo centrale ad investire in politiche sociali che possano dare una vera alternativa ai giovani, terminando il suo intervento con un laconico “non ce la facciamo più”.

Non possiamo che immedesimarci nelle parole della presidente, sappiamo quanto poco l’Italia faccia per le regioni del sud, quello che però lascia davvero favorevolmente stupiti è la straordinaria fiducia che dimostra di avere nei ragazzi di Libera, dell’Arci e di tutte le associazioni che operano a Ponticelli, ma anche la fiducia che dimostra nei confronti dei cittadini affidando a loro il futuro del quartiere.

Questo ci appare come un approccio molto lucido e pragmatico alle questioni della città, e dimostra quanto non passi inosservato l’aumento di consapevolezza e la voglia di autodeterminazione dei cittadini del sud, che si manifesta nei NO alla camorra, nel NO gridato a Salvini e alla Lega (sempre lunedì a Napoli), nelle liste civiche che tentano di proporre alternative alla cattiva(ci piacciono gli eufemismi) politica di questi ultimi anni.
Insomma, nulla di nuovo se vogliamo, “solo” cittadini che manifestano contro ciò che non gli sta bene…

Possiamo dirlo quindi a Saviano: non stiamo zitti, non nascondiamo la testa sotto la sabbia, non siamo conniventi né ci piace modificare la realtà.
Abbiamo un approccio diverso, pragmatico, napoletano ai problemi: rispondiamo con i fatti, scendendo per strada e riprendendoci ciò che è nostro.