Profondo Food: la Calabria trionfa al Salone del Gusto

Ora se c’è un settore che potrebbe contribuire al rilancio del Sud è sicuramente quello dell’agroalimentare e delle produzioni alimentari artigianali, locali, non massificate, figlie della biodiversità regionale, della sapiente arte culinaria che diventa gusto e cultura.

Al Salone del Gusto di Torino, ad esempio, molto successo ha riscosso lo stand di Profondo Food dedicato alla Calabria e realizzato da Regione Calabria, Unioncamere e Slow Food Calabria. Prodotti tipici che hanno incontrato l’entusiasmo e la soddisfazione anche di Stefano Rodotà: : “erano anni che non incontravo giovani con questa determinazione e con questa bellezza.”

Dalla nduja alle birre artigianali, dal caciocavallo di Ciminà al cedro del rabbino tutti sono stati rapiti dai gusti calabresi.

Secondo Nicola Fiorita, presidente di Slow Food Calabria:

Nei giorni del Salone  ha preso avvio quella piccola rivoluzione che Slow Food Calabria sogna da qualche anno: la Calabria, la grande montagna in mezzo al mare, è tornata al centro della scena alimentare, ha rioccupato il posto che merita per sua incredibile biodiversità, per la sua naturale inclinazione alla convivialità, alla cultura del cibo, alla dieta equilibrata, alla visione mediterranea della tavola e della vita. Slow Food Calabria è stato semplicemente il detonatore che ha dato fuoco ad una miscela esplosiva che andava formandosi da tempo: c’è una nuova generazione di chef, di vignaioli, di pastori, di trasformatori, di contadini che vive nella nostra regione e che riprende con sapienza le antiche tradizioni portandole nella modernità con la giusta dose di attenzione verso l’innovazione, il marketing, la qualità. Slow food Calabria – continua – vuole consegnare ai rappresentanti politici che governeranno la regione nei prossimi anni la consapevolezza che nel Profondo Food ci sono risorse ed energie per invertire la rotta e tracciare uno sviluppo sostenibile e duraturo. Ma soprattutto vorremmo consegnare a tutti i calabresi la consapevolezza che qui, proprio qui, nella nostra regione che troppo spesso non sappiamo guardare e riconoscere, la terra, la ricchezza, l’abbondanza e la felicità sono a portata di mano. O di forchetta, se preferite.”(fonte: Fame di Sud)