Psicosi Terra dei Fuochi: la bufala perde 56 mln di euro. In Friuli nasce quella “pezzotta” Stg.

56,6 milioni di euro nei primi 9 mesi del 2014, le cifre nude e crude del danno procurato, dalla psicosi “Terra dei Fuochi” , alle aziende produttrici di mozzarella di bufala campana.

L’indagine è frutto dei rilevamenti dalla direzione Studi e Ricerche del Banco di Napoli sull’andamento dei principali distretti economici del Mezzogiorno. La situazione attuale non promette nulla di buono visto che in termini percentuali il terzo trimestre segna -44,7% rispetto alla media del -38,4% tra gennaio e settembre.

Secondo il giornalista Luciano Pignataro, il dato più sconfortante non è questo: perché gli altri due grandi distretti campani monitorati da questo studio, quelle delle conserve e quello della pasta/caffé sono tutto sommato stabili, il che vuol dire che le immagini dei ritrovamenti dei rifiuti tossici nelle aree del Casertano e del Napoletano hanno colpito quasi esclusivamente la mozzarella di bufala campana. A nulla sono serviti i responsi scientifici di chi per dovere pubblico deve assicurare la salubrità del cibo in commercio, Asl e Istituto Zooprofilattico di Portici. Nulla ha prodotto neanche il coup de theatre del Consorzio di Tutela che fece analizzare dei campioni raccolti dalle associazioni dei consumatori senza preavviso per consegnarli direttamente ai laboratori tedeschi.

Questo risultato è lo specchio evidente di una campagna di informazione talvolta poco calibrata e veritiera che, partendo dai social network e finendo nel tritacarne dei media che hanno interessi non da poco nella trasmissione del messaggio, creano un allarmismo ingiustificato che sta mettendo in ginocchio il settore. Chi se ne giova? I “pezzotti” di mozzarella di bufala non prodotti in campani, Come quella prodotta dalla Genagricola di Latisana (Udine), già in possesso di una mandria di circa 550 bufale, che ha aperto un caseificio per la produzione “artigianale” di mozzarella di bufala, da vendere nelle provincie di Udine, Pordenone e Gorizia.

Mozzarelle pubblicizzate urbi et orbi anche perchè spesso entrano nel business dei grandi gruppi imprenditoriali italiani. Secondo quanto riportato da Identità Insorgenti:

Genagricola SPA, con sede legale a Trieste in Piazza Duca degli Abruzzi, è una holding agroalimentare del Gruppo Generali Assicurazioni, la più grande compagnia di assicurazioni dell’Italia-Unita-SPA, terzo gruppo economico del paese per fatturato, nel cui azionariato compaiono tra gli altri Mediobanca SPA e il Gruppo Caltagirone.

 

Gruppo Caltagirone è anche proprietario di svariati media come Il Mattino, Il Messaggero ecc…

Non solo. Questi “pezzotti” di mozzarella pubblicizzati come STG stanno lentamente sostituendo quelle campane nelle grandi catene di distribuzione commerciale.

Pensateci, quando condividete notizie allarmistiche e prive di fondamento (come l’immagine del limone malformato affetto da un comunissimo parassita spacciato per modificato geneticamente dall’inquinamento) sulla Terra dei Fuochi…Tafazziani…