Quando è la geografia a fare il ladro

Ecco l’estratto di una interessante riflessione di Pino Aprile, a proposito delle vicende del Mose:

politici e amministratori pubblici a stipendio milionario, più gli extra; mazzette per un miliardo, a tutti (una folla, un popolo; tutti zitti, complici e sazi, o solo distratti: si chiama …capitale sociale), pur di continuare a costruire il Mose, diga mobile costosissima, quasi certamente inutile, forse dannosa.

Ma nessuno si sogna di dire, giustamente che tutti i Veneti sono ladri, come per 154 anni si continua a fare coi meridionali, rendendo generali ed astratte fattispecie piuttosto circostanziate.

Continua Pino Aprile:

se la moglie di un calciatore è scippata a Napoli, «Napoli è una città di merda»; e se le succede altrove, è solo vittima di uno scippatore. Insomma, perché i meridionali sono ladri, sino a prova contraria e i settentrionali innocenti, sino a sentenza della Cassazione (e talvolta, pure dopo)?

Ed ancora:

Dove si ruba di più? Parlando di genere umano: dove ci sono più occasioni e dove ci sono più soldi. E allora perché il male, al Sud viene “etnicizzato” (la disonestà di uno diviene prova della disonestà di tutti) e al Nord no (la disonestà di uno è, …forse, sua)? Persino dinanzi alla conclamata ruberia, c’è la ricerca dell’attenuante geografica, che distingua dal rubare e basta dei meridionali: il San Raffaele? Sì, ma funziona bene, fanno ricerca. L’Expo? Sì, qualcuno ruspa, ma 40mila posti di lavoro! Sindaci corrotti? “Da voi” sono di più. Si giunge a giustificare il corrotto del Nord quale vittima dell’infezione corruttiva del Sud: da quando sono arrivati i meridionali, qui “da noi”… Ma lo dice Borghezio, lo prendi pure sul serio? Beh, un giovane autore meridionale, per dire che è sempre “colpa del Sud”, spiega che se il Trota frega alla Lega, è per il familismo amorale dei terroni che ha contaminato i celti.
Ma la domanda resta: in quanti devono rubare, perché una popolazione divenga indistintamente ladra? La risposta più che nelle ruberie, è nella loro rappresentazione. Il luogo comune, una volta radicato, è quasi inestirpabile.

A quello che Pino Aprile ha scritto, che condivido completamente ed è spesso l’oggetto di questo blog, vorrei aggiungere un particolare. Che spesso certe ruberie drenano, come hanno dimostrato le cronace politico-giudiziarie odierne, risorse destinate al Sud. Cornuti e mazziati insomma. Un pò come se, a furia di ripetere il mantra del meridionale ladro, si nascondessero le ruberie vere. Come avviene nel campo delle assicurazioni. Dove si scoprono truffe ovunque, ma le tariffe più alte vengono applicate ai cittadini meridionali. Perchè? Perchè sono truffatori. E non è vero Sono le distorsioni di un sistema che eleva la geografia a paradigma della delinquenzialità.

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