Rifiuti illegali esportati in Africa: carico bloccato al porto di Salerno

Da quando si sono accesi i riflettori sulla terra dei fuochi, pare siano cambiate le rotte e la geografia dell’esportazione dei rifiuti speciali.

O forse è semplicemente aumentata l’attenzione verso certi fenomeni.

Certo è che, da quando i collaboratori di giustizia hanno iniziato ad aprire lo squarcio, sulla merda tossica sepolta in Campania, da quando l’attenzione dei cittadini è divenuta insopportabile, le rotte paion esser tornate quelle dell’Africa.

Con la crisi sempre più forte che sta desertificando l’industria nazionale, the show must go on. A prezzi ancora competitivi.

Proprio come accadde quando la Somalia, col nuovo presidente, non riuscì ad assicurare più un porto sicuro ed economico per lo smaltimento dei rifiuti speciali, in cambio di benefici in dollari ed armi. E’ quanto scoprì Ilaria Alpi.

Ora i rifiuti tornano indietro. Ancora nel continente nero.

I militari della Guardia di Finanza di Salerno, insieme ai funzionari dell’Agenzia delle Dogane, hanno rinvenuto all’interno di un trailer al porto di Salerno 5 tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi per l’esportazione verso il Burkina Faso. Il carico, che riportava quale causale l’esportazione di pneumatici usati ad opera di una societa’ campana, e’ stato individuato grazie all’esame documentale svolto congiuntamente dall’Ufficio integrato di analisi dei rischi. Il controllo della merce ha consentito di individuare, contrariamente a quanto dichiarato dalla parte, una partita di rifiuti costituita da pneumatici fuori uso in violazione alle prescrizioni dettate dai regolamenti comunitari. Il responsabile della societa’ esportatrice e’ stato denunciato per attivita’ di gestione di rifiuti non autorizzata, violazione degli obblighi di comunicazione, di tenuta dei registri obbligatori e dei formulari e per traffico illecito di rifiuti, falsita’ ideologica commessa dal privato in atti pubblici.(Corriere del Mezzogiorno)

Un caso la scelta del Paese, pronto ad ospitare? Secondo quanto riportano i report delle organizzazioni umanitarie, il Burkina Faso è uno dei paesi africani più poveri e più bisognoso di aiuti internazionali.

Il Burkina Faso è un Paese realmente povero, povertà aggravata dalla sua posizione geografica priva di sbocchi sul mare, da un clima tropicale contrassegnato dal vento secco e caldo proveniente dal Shara, da un’ iniqua distribuzione delle risorse economiche. Il paesaggio che ho osservato durante il viaggio Benin-Burkina era terribilmente spoglio: terra sterile; strade poco asfaltate; piccoli villaggi disseminati tra i campi fatti di capanne di legno che sorgono l’una accanto all’altra, popolati da uomini e donne vestiti di nulla, da bimbi che corrono con piedini scalzi forse ormai insensibili al caldo incandescente che sale dal terreno, in uno stato prettamente primitivo e in condizioni igieniche lontanissime dagli standard di normalità europei. (Vociglobali.it)

A voi, ogni ulteriore considerazione e deduzione. Sulle alleanze, le strategie e e gli scenari internazionali preparati per un business che non può fermarsi. Soprattutto se, chi compra, sa  che c’è chi ha bisogno di vendere, per necessità.

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