Sed libera nos a Matteo! Quale? Tutti e due.

Spunti di riflessioni domenicale, di Pino Aprile che, dalla propria fan page su Facebook eleva una invocazione catartica verso i due Matteo:

Sulla sponda opposta dell’Irlanda, rispetto a Dublino, c’è Galway, una cittadina deliziosa, i cui abitanti erano così oppressi dalla dinastia di predoni e feudatari della loro contea, gli O’Flaherties, che cambiarono il finale del Padre Nostro: “…e non indurci in tentazione, ma liberaci del male e dalla ferocia degli O’Flaherties”. Essendo ateo, non mi aspetto niente dalla preghiera; ma se mi date almeno una possibilità, mi converto.

LA FACCIA COME LA FELPA! Matteo Salvini, al convegno dei giovani industriali a Santa Margherita Ligure, ha la faccia di dire: «Io non cambio casacca e discorso a seconda del fatto che vado a parlare con gli agricoltori in una stalla o con ragazzi in giacca e cravatta che fanno industria». Questa è coerenza! Infatti, che casacca aveva lui, mentre diceva la sua ennesima puttanata ai giovani industriali? Giacca e camicia; e manco verde: bianca, forse con un leggerissimo punto di rosa. Non la cravatta, perché «fa troppo caldo». E sulla giacca e sulla camicia c’era scritto: “Santa Margherita Ligure”? No, forse perché troppo lungo e lui ha perso qualche chilo, ultimamente e non poteva esporre una superficie ventrale sufficiente (la linea politica non sempre si accorda con la linea: se ne discuterà al prossimo congresso della Lega, quando si valuteranno le colpe della dieta mediterranea). Tutti noi, infatti, possiamo testimoniare che lui, quando va nelle stalle, ci va con giacca e camicia confindustriali. Lui non “cambia casacca”: felpa sì, ma solo con i morti di fame.

Ed ancora:

LA FACCIA COME IL PD! «Se falliamo al Sud, è solo colpa del Pd», dice Renzi, il duscetto di Firenze, l’Altro Matteo (e, purtroppo per noi, comunque Matteo). Pare che il segretario del Pd si sia molto seccato per questa entrata a gamba tesa, da parte del capo del governo che, nella storia della Repubblica, ha vinto il campionato italiano di sottrazione di fondi al Sud, per dirottarli al Nord). Poi lo hanno avvertito che il segretario del Pd è lui. Al che lui avrebbe spiegato che parlava del Pd: che c’entra il segretario?

LA FACCIA DELLA DELUSIONE! Farò pulizia nel Pd, ha annunciato il segretario del partito, Matteo Renzi. Le conseguenti manifestazioni popolari di euforia, però, sono state subito spente dal chiarimento: «Ehi, non ho detto che mi dimetto!».

LA FACCIA FINITA! Il reddito minimo agl’indigenti, è una «roba da furbi», per Renzi. Non è di sinistra. Lui è per il reddito massimo ai potenti. Capiamoci con un esempio: regalare il territorio della Lucania (i più vasti giacimenti terrestri di idrocarburi, in Europa) alle multinazionali petrolifere, espropriandone in un colpo solo, abitanti ed enti locali, è un fatto di sinistra. Dare il reddito minimo ai giovani lucani che, nonostante le immense (e rapinate) risorse della loro regione, sono costretti a emigrare, in percentuali che stanno desertificando la Basilicata (la popolazione continua a calare) è «roba da furbi». I Matteo qualche problema con la lingua devono avercelo: per Matteo Salvini, il nulla usato per riempire le felpe, “migranti” è un gerundio (“deficiendo” gli ha replicato www.spinoza.it); per Matteo Renzi, essere “uno di sinistra” o “uno sinistro” dev’essere la stessa cosa. Poi capisci com’è che la riforma della scuola viene come viene: l’ha fatta lui!