Sei calabrese? Niente leasing per l’auto

La notizia non ci stupisce e dimostra quanto sia forte la discriminazione ed il razzismo in questo paese. Ricacciati sotto al bigotto tappeto del perbenismo.

La notizia viene riportata dalla Gazzetta del Sud del 4 Maggio, ed ha per protagonista un calabrese, categoria regionale questa, già nell’occhio del ciclone perchè, secondo la stampa italiana, in grado di generare mostri pericolosi al di fuori dei “palazzo Chigi” d’Italia

«Il sottoscritto è fiero di essere calabrese, di vivere e svolgere la propria professione in Calabria, ma essere volutamente pregiudicato dall’essere calabrese, mi ha offeso intimamente». A leggere la denuncia inoltrata in Procura da un giovane professionista cosentino, difeso dall’avvocato Pierpaolo Rodighiero e sostenuto dal Codacons, sembra di essere tornati indietro nel tempo. Più in particolare a quegli anni durante i quali, a Milano come a Torino, si leggevano cartelli del tipo “Non si affittano case ai meridionali” e via discorrendo con tutto il prontuario del razzismo tricolore. In questo caso al meridionale di turno, che a febbraio s’è recato nella “terronissima” cittadina irpina di Atripalda per acquistare un fuoristrada, sarebbe stato impedito di accendere un leasing. Un rifiuto incredibile, a dire del denunciante, perché motivato dalla sgradita provenienza del cliente. La società finanziaria con sede nel Cuneese, del resto, dopo aver analizzato la posizione del professionista cosentino «mi rifiuta la richiesta di subentro in quanto, benché avendo i requisiti richiesti per l’accesso al leasing in questione, non vuole avere rapporti lavorativi con la regione Calabria ». Sentirsi dire roba del genere per telefono è un conto, magari l’interlocutore può aver sbagliato o interpretato male il contratto. Per questo motivo, non potendo credere a una motivazione del genere, l’acquirente bruzio ha invitato l’azienda piemontese a spiegare l’intera faccenda nero su bianco. E a questo punto è giunta la seconda sorpresa: «Avuto il rifiuto e la motivazione per iscritto, ho appreso, purtroppo, che il mio nominativo è rimasto in banca dati rischi per 30 giorni, inibendomi, di fatto, ogni forma di diverso finanziamento presso altro istituto». Oltre al danno la beffa, quindi, anche perché il professionista calabrese è uno che non se la passa affatto male dal punto di vista economico. Ed è lui stesso a metterlo in evidenza nella denuncia, sottolineando che la rata mensile d’indebitamento basata sul suo reddito tocca la considerevole somma di 5.300 euro. Dall’amarezza per il trattamento subìto al vero e proprio disgusto, il passo è breve: «Ci risiamo con i luoghi comuni, con gli stereotipi, con i pregiudizi, secondo i quali il meridionale sarebbe, necessariamente e sicuramente, uno scansafatiche, imbroglione, per natura incapace di rispettare le regole, se non mafioso potenzialmente tale»

Un episodio che si aggiunge alla già corposa lista di quelli denunciati su queste pagine e che rendono l’amarezza di cittadini di serie B, con i quali l’interazione sociale è ancora avvolta da pregiudizi lombrosiani.

Pregiudizio e discriminazione che generano poi tariffe RC auto più salate e tassi di interesse per l’accesso al credito triplicati.

Ed i politici meridionali, sognano alleanze con chi di questa discriminazione è fiero alfiere.

PS: l’immagine è una delle tante rintracciabile in rete, pregna di stima e rispetto verso il popolo meridionale.

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