Senza eccessivo rumore

 

di Masaniello

 

Le interviste a raffica al pregiudicato,pluriomicida pentito, Schiavone, la diffusione dopo 20 anni del “secretato” di Pulcinella; gli attacchi continui alla mozzarella campana (assolutamente ingiustificato,per la tutela della salute pubblica, l’ultimo sequestro di allevamenti bufalini nel casertano); la riesumazione di un vecchio studio ,commissionato dalla US Navy ad una società privata americana, di grandissimo contenuto scientifico , ma di scarsissima utilità pratica (se si legge attentamente e per intero) e che non è costato affatto 30 milioni di dollari come si vuole accreditare; le ormai quotidiane comparsate televisive dei soliti noti che ripetono le stesse cose, mi hanno portato a riflettere molto e sono giunto alle seguenti conclusioni.

La crisi economico-finanziaria che si e’ aggravata negli ultimi 4 anni, la mancata crescita degli ultimi 20 anni, la chiusura di centinaia di migliaia di imprese meridionali, hanno spinto il Paese ad una guerra civile, a bassa intensità, ad una guerra tra poveri che coinvolge il tessuto produttivo. In questa generalizzata decrescita, un unico settore mostra ancora segni di vitalità ed è quello agro-alimentare, con un export addirittura in forte espansione. Ed è quest’ultimo il terreno di scontro. Gli operatori del settore e la grande distribuzione lottano per conquistare fette di mercato sempre più ampie, senza esclusione di colpi. Ora è noto che il meridione, anche per le carenze strutturali e per la cronica mancanza di investitori nella grande e media industria, ha trovato un naturale sbocco nell’ambito dell’agro-alimentare con la presenza di migliaia di imprese, soprattutto a carattere familiare. La fertilità dei terreni, la salubrità del clima, la consolidata esperienza rendono i prodotti del Sud assai ambiti e addirittura competitivi con quelli degli altri paesi rivieraschi.

Ecco allora che si decide l’attacco al Sud. Ma come? Sfruttando l ‘arcinota questione dei rifiuti tossici in Campania e regioni limitrofe a vocazione contadina, lambendo addirittura il basso Lazio. Con questo non voglio dire che la mobilitazione generale di questi giorni sia inutile e senza senso, anzi, sono stato tra i primi a scendere in campo. Quello che mi preme sottolineare è che non dobbiamo prestarci al gioco di chi i vuole affondare. L’ottuso ed ingiustificato attacco dell’ Espresso me ne ha dato la prova.

Concludo con questo invito, non agitiamoci in maniera inconsulta al bombardamento di nuove e sconvolgenti rivelazioni e scoperte,non prestiamoci al gioco dei nostri nemici, basta con le mappature ed i monitoraggi. Si conosce già tutto, passiamo ai fatti , pretendiamo le bonifiche senza frapporre ulteriori indugi.

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