Supermercati, Napoli cara come Aosta. Fare la spesa al Sud non conviene.

Da anni per giustificare i una riproposizione della scala mobile a livello territoriale, ci propongono l’idea bislacca secondo cui il costo della vita al Sud sarebbe più basso.

Da questa idea ne fanno discendere l’assunto che gli stipendi andrebbero commisurati al costo della vita. Più alti al Centro-Nord, più bassi al Sud.

Ed invece si scopre che, in termini di spesa al supermercato, ad esempio, la regione più conveniente risulta essere la Toscana. Secondo l’Istat una famiglia italiana spende al supermercato un quarto del budget a propria disposizione.

Dove si posizionano le città del Sud, in termini di convenienza? Leggete un pò:

Al contrario, dove c’è un’offerta povera – poche insegne, punti vendita solitari, la concorrenza non esiste e i prezzi si livellano verso l’alto: é il caso di Aosta, la città più cara dell’inchiesta, con 6.850 euro per la spesa tipo. I consumatori non hanno scelta e a rimetterci é il budget familiare. Le grandi città si posizionano tutte poco sopra la media nazionale: Napoli, Torino (6.400 euro di spesa) poco meglio di Milano (6.500 euro) e Roma. Care anche Messina, Siracusa, Reggio Calabria, Sassari, per poi chiudere con Aosta. Se si sceglie di acquistare negli hard discount prodotti non di marca o a marchio commerciale il risparmio s’impenna di oltre il 50 per cento. (Fonte Altroconsumo,Il Denaro)

L’indice di convenienza è stato calcolato sui prezzi di un paniere di 500 prodotti di marca, costruito su 105 tipologie merceologiche e ponderando l’acquisto e l’utilizzo più frequente (latte e pasta, per esempio) nella spesa tipo degli italian

Con la differenza che Aosta ha un Pil decisamente più alto (e tassi di occupazione assolutamente differenti) rispetto a quello delle città meridionali. Altro che costo della vita più basso…

Proprio per questo motivo è sempre più necessario acquistare prodotti a km0, accorciando la filiera si abbassano i costi e si aiuta l’economia locale.

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