Breve rassegna di “Galan pensiero” sul Sud e i suoi politici

Stamattina ho letto che per l’ l’ex Governatore del Veneto Galan, oggi deputato, è stato richiesto un provvedimento di custodia cautelare per una indagine su “presunti” fondi neri nell’ambito della costruzione del Mose di Venezia.

Nessuno è colpevole fino al terzo grado di giudizio, questo ci tengo a precisarlo. Bisogna essere assolutamente garantisti.

Oggi, quella Nemesi, riconosciuta da noi magnogreci come divinità, mi è venuta a “sfrocoliare” l’orecchio. Anzi il computer.

E allora una rassegna di Galan pensiero sul Sud e la sua classe politica.

“Non posso tacere, perché la mal posta nuova ‘questione meridionale’ sta sollevando in Veneto un’ondata di reazioni intonate all’indignazione o ad una rabbia che dal rassegnato passa alla più profonda delusione”. Cosi Giancarlo Galan sulla rediviva questione meridionale. “In realtà, sono stati i modi politici assunti di recente da un certo ceto politico ‘sudista’ – dice Galan – che sono subito apparsi come ricatti o pretese non comprensibili nè ricevibili dalla stragrande maggioranza degli italiani che vivono e lavorano a nord di Roma. E quasi certamente quei modi e quelle pretese debbono essere apparse imbarazzanti anche alle forze migliori della società meridionale” […] ” dove il localismo o l’emergenza ‘urlano più forte’, lì immediatamente appaiono i commissariamenti, l’intervento straordinario, addirittura il ritorno al passato, per esempio al fantasma della Cassa del Mezzogiorno. Tanto per fare un caso: forse che il Veneto dovrebbe ribellarsi di fronte all’evidente realtà che ormai qui da noi non esiste più una vera, autoctona, grande Banca del Veneto? In Veneto procediamo e procediamo bene, seppure con qualche difficoltà, grazie a quelli che oggi sono i soggetti bancari presenti. Ecco perché mai ci è passata per la testa l’idea di pretendere una Banca del Nord o del Nord-Est o del Veneto”(Giancarlo Galan.Venezia, 31 Luglio 2009, Da archivio Adn Kronos)

 

Ancora in occasione di un tavolo di trattative regionali:

«Ancora una volta abbiamo dovuto sopportare la pena della distanza che ci separa quasi geneticamente da chi ha responsabilità politica e amministrativa in Campania e in Calabria – ha commentato Galan, contraddicendo la moderata soddisfazione del suo assessore Isi Coppola – E’ ovvio che non ci alzeremo dal tavolo del confronto, ma mi rivolgo al presidente Vasco Errani, chiedendogli di non prestarsi più alla corsa al ribasso giocata sulla pelle del federalismo fiscale da parte di Regioni che si dimostrano estranee alla cultura politica repubblicana e riformista. Confesso tutta la mia tristezza di fronte alla fatica che si fa nel dover sopportare i lati peggiori di una classe politica meridionale che condanna il nostro Sud ad una condizione di inferiorità democratica assai grave» (fonte: Geolocal 18 maggio 2007)

Poi in una diatriba con Lombardo (sic!) sui fondi europei dirottati al Sud:

«C’ è preoccupazione, il divario tra Nord e Sud resta impressionante. Molti soldi vanno a regioni meridionali che non hanno ancora approvato i loro piani. E poi sono secoli che aiutiamo il Sud: con che risultati? Se smettessero di mandare i loro ammalati in Veneto, non avremmo neanche queste liste d’ attesa» a cui Lombardo rispondeva (non avendo proprio tutti i torti eh): «Ma sono affari nostri. Non ce li dà Galan quei soldi, arrivano dall’ Europa. E poi vogliamo parlare delle infrastrutture? Anas e Fs non sono regionali, mi risulta. E infatti si spendono miliardi di euro per risparmiare 15 minuti di viaggio tra Milano e Bologna: noi per andare da Catania a Palermo ci mettiamo cinque ore» (23 gennaio 2009, Archivio Storico del Corriere della Sera)

 

Ed infine:

”’Mamma li turchi!”, verrebbe voglia di dire nell’apprendere dell’incontro che si e’ tenuto
a Palermo sul federalismo fiscale cui hanno partecipato i rappresentanti delle Regioni meridionali. ”Mamma li turchi!”, senza alcuna offesa per i veri turchi, naturalmente, ma quelli che si sono riuniti a Palermo sono le teste di ariete di coloro che non amano il federalismo fiscale”. Cosi’ il governatore della Regione Veneto,
Giancarlo Galan. ”Basti pensare che all’incontro palermitano era presente
Loiero – prosegue Galan -. Le Regioni meridionali che da anni dissestano l’economia del nostro Paese, che svuotano le casse dello Stato, che deturpano l’immagine dell’Italia, si
riuniscono forse per impedire la riforma del federalismo fiscale’? Attenzione, mentre qui al Nord paghiamo le tasse e rispettiamo il patto di stabilita’ che strozza il nostro sviluppo, a Palermo si mettono assieme Regioni a Statuto speciale e Regioni a Statuto ordinario, per fare cosa’? Cosa ci stanno a fare i super privilegiati della Regione Sicilia e
della Regione Sardegna con i ”presidenti ordinari” delle altre Regioni del Sud’? Per fare di tutto e di piu’ al solo scopo di sabotare il federalismo fiscale. O no’?” Per Galan,
”in realta’, i ”pirati turchi” riuniti a Palermo stanno assieme perche’ la pensano allo stesso modo e operano allo stesso modo e sono proprio costoro che nel sabotare il
federalismo fiscale separano ancora di piu’ il Sud dal resto del Paese”. (Venezia, 7 nov 2008, fonte Agenzia Asca).

 

Per onestà intellettuale, va ricordato anche che Galan difese i presidi meridionali, quando montava la polemica attorno alla mozione bipartisan approvata dal consiglio comunale di Vicenza: no a dirigenti scolastici del Sud nella città venete, Queste le sue parole, quando era governatore del Veneto, rispondendo alla polemica :

“Posso rispondere con un esempio – ha aggiunto – noi abbiamo una dirigente scolastica il cui il nome tradisce nettamente le sue origini siciliane e di sicuro non è di Asiago, ed è bravissima. Ed io sono felice di averla qui con me.” (Fonte La Repubblica, 23 Luglio 2009)

 

 

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