La notizia viene riportata da Angelo d’Ambra su webnapoli24.
In un contesto in cui il profondo degrado ambientale si coniuga con lo sfinimento dei rapporti sociali (appena tre giorni fa, a Sant’Antimo, un’associazione di volontariato è stata vittima del furto di parecchi beni frutto di donazioni e destinati ai poveri), lo sforzo generoso dei singoli strappa significativi risultati che animano l’intera comunità locale e forniscono una speranza di rinascita ecologica. E’ successo a Carditello con l’amore profuso da Tommaso Cestrone che per due anni si è battuto per la Reggia sita a San Tammaro. Una lotta che ha ridato vita ad un bene culturale comunitario in piena decadenza. Cestrone, spentosi per un infarto lo scorso Natale, ha saputo destare l’attenzione delle istituzioni e la sensibilità di centinaia di uomini e donne che hanno preso a cuore la sua causa. La stessa cosa si si sta ripetendo a Sarno, presso le acque di quello che è stato definito il fiume più inquinato d’Europa.
Così armati di tanta buona volontà e pazienza, Aniello Robustelli, un ex ispettore della Polizia Ferroviaria di 56 anni, ha collocato in libertà nelle acque del fiume, precisamente alla sorgente di Rio Palazzo, anatre, germani reali e cigni.E gli animali non si muovono dal luogo, dimostrando, anch’essi, un profondo attaccamento a quel luogo. In un nuovo tentativo per dimostrare, ai disfattisti, qualora ancora ce ne fosse bisogno, che la bellezza è una delle armi per recuperare tanti territori da quel degrado che è la prima causa di insorgenza di taluni mali. Che non sono nè endemici, nè genetici.
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